Apple sta cercando di ottenere il Trademark (marchio registrato) sulle immagini di mele; in particolare, la richiesta riporta l’immagine di una mela Granny Smith in bianco e nero.
L’iniziativa va avanti da alcuni anni, in Svizzera e in altri paesi, e finora l’azienda di Cupertino ha avuto un successo altalenante. Prevedibilmente, le autorità che si occupano di queste cose affermano che l’immagine di un frutto comune debba essere di pubblico dominio; alcune, tuttavia, si sono mostrate più accomodanti nei confronti delle richieste ricevute da Apple.
Apple ha deciso di fare appello contro la decisione delle autorità elvetiche; se Apple dovesse vincere, allora aziende, enti e associazioni del Paese potrebbero scoprire che non è più possibile usare una mela nel proprio logo.
"Abbiamo difficoltà a capire questa situazione, perché non è che stiano cercando di proteggere la loro mela morsicata", ha dichiarato a Wired Jimmy Mariethoz, direttore del FUS (Fruit Union Suisse). "Il loro obiettivo è davvero quello di possedere i diritti su una mela vera e propria, che per noi è qualcosa di quasi universale... che dovrebbe essere libero per tutti".
È importante notare che Apple sta cercando di ottenere l’esclusività relativamente a dispositivi elettronici. Tuttavia, in caso di vittoria, l’azienda avrebbe l’ultima parola su immagini basilari come la fotografia di una mela. Non è chiaro che cosa le autorità svizzere abbiano già concesso all’azienda californiana, né cos’altro stiano chiedendo da Cupertino con l’Appello. I dettagli di questo secondo passaggio infatti sono riservati, e lo resteranno fino a che i giudici non avranno preso una decisione.
"Siamo preoccupati che qualsiasi rappresentazione visiva di una mela, quindi tutto ciò che è audiovisivo o legato alle nuove tecnologie o ai media, possa essere potenzialmente colpito. Sarebbe una restrizione molto, molto grande per noi", ha dichiarato. "In teoria, potremmo entrare in un territorio scivoloso ogni volta che facciamo pubblicità con una mela", ha commentato Mariéthoz.
Sembra una preoccupazione assurda, ma ci sono dei precedenti: Wired ricorda che in passato Apple ha perseguito, tra gli altri, un'applicazione per la preparazione dei pasti con il logo di una pera, un cantautore di nome Frankie Pineapple, un percorso ciclistico tedesco, una coppia di produttori di articoli di cancelleria e un distretto scolastico. L'azienda ha combattuto una battaglia decennale con l'etichetta musicale dei Beatles, Apple Corps, che si è risolta nel 2007.
Secondo un'indagine del 2022, tra il 2019 e il 2021 Apple ha presentato più opposizioni ai marchi (tentativi di far valere la propria proprietà intellettuale su altre aziende) di Microsoft, Facebook, Amazon e Google messe insieme. Restando in Svizzera, nel 2010 Apple ottenne da una piccola cooperativa l’impegno a non aggiungere il segno di un morso al logo, che già era una mela.
Sempre in Svizzera, nel 2012 Apple perse lo scontro legale con le Ferrovie Federali Svizzere, che ottennero un risarcimento di 21 milioni di dollari dopo aver dimostrato che Apple aveva copiato il design dell'orologio delle ferrovie svizzere.
Secondo alcuni esperti, l’immagine della mela in bianco e nero potrebbe dare ad Apple una grande libertà di azione. Allo stesso tempo, tuttavia, aziende che hanno già usato mele in passato potrebbero essere automaticamente al riparo da eventuali azioni legali. Tuttavia, afferma Irene Calboli (Texas A&M University School of Law) la sola minaccia di una costosa causa contro una grande azienda come Apple può essere sufficiente a intimidire le persone e a impedire loro di fare "qualcosa che potrebbe essere perfettamente legale".
Calboli spiega poi che dietro al “marchio registrato” c’è un business autosufficiente, che spinge le aziende a registrare marchi di cui non hanno alcun bisogno. Parte del problema sarebbe anche gli uffici che concedono il marchio: visto che le aziende pagano (anche molto) per avere un marchio, c’è un certo conflitto d’interessi che spinge le autorità a concedere i marchi a volte con troppa leggerezza.
Per il momento a sentirsi minacciati sono i coltivatori di mele svizzeri, che ricordano una verità del tutto ovvia e indiscutibile: “Apple non ha inventato le mele”.
Immagine di copertina: prima91