Amazon Prime Video ha deciso di eliminare Dolby Vision HDR e Dolby Atmos dall’abbonamento base, cioè la versione che si ottiene insieme all’abbonamento Amazon Prime, e che prevede tra le altre cose anche gli annunci pubblicitari.
Ebbene, oltre alla pubblicità ora Amazon alza la il livello del ricatto: o paghi di più o ti abbasso la qualità. Come abbiamo già avuto modo di dire in passato, quello di Amazon è un modo (nemmeno troppo fantasioso) di nascondere un aumento dei prezzi di oltre il 20%
Invece di chiedere più denaro, infatti, il colosso dell’ecommerce toglie un po’ di prodotto, qualcosa di simile a ciò che nel commercio tradizionale si chiama shrinkflation. L’obolo per mantenere lo stesso livello di servizio costa 2,99$ al mese, e non sappiamo ancora quanto costerà in Italia. Sappiamo però che l’operazione sta già fruttando diversi miliardi ad Amazon.
Amazon sta dunque seguendo la strada della enshittification, qualcosa che potremmo tradurre come merdificazione. Un progressivo e inarrestabile calo della qualità dei servizi digitali, che riguarda praticamente tutti. Il termine è stato coniato dallo scrittore e filosofo Cory Doctorow nel 2022, e personalmente credo che entro pochi anni sarà attestato dai vocabolari.
Amazon, da parte sua, insiste nel sottolineare il confronto con Netflix e Disney+, visto che anche i servizi concorrenti hanno inserito un piano base con pubblicità e hanno alzato i prezzi. Il confronto però non è del tutto lecito. In primo luogo per Disney e Netflix (ma anche altri) c’è anche il discorso della condivisione della password. Bloccare tale condivisione è un altro segnale di enshittification, nonché un altro aumento di prezzo mascherato.
La gente non condivide volentieri la password di Amazon Prime Video perché è la stessa dell’account principale di Amazon. Un account dove in genere è salvata una carta di credito e da dove si possono fare acquisti. Non è un’informazione che diamo volentieri ad amici e parenti.
Sì perché Prime Video fa parte del pacchetto Amazon Prime, un abbonamento che all’inizio costava poco e garantiva spedizioni gratuite a prescindere dalla spesa effettuata. Poi, con gli anni, il prezzo di Prime è andato via via aumentando, e a un certo punto il servizio si è arricchito dello streaming video
Ci sono anche altri servizi inclusi: storage online, archiviazione fotografica, Prime Reading, Prime Music e altro ancora, e in genere questo abbonamento da 50 euro l’anno è ancora uno dei più vantaggiosi in assoluto, anzi forse è il migliore abbonamento per rapporto qualità/prezzo.
E tutto sommato il catalogo non è niente male, anche se probabilmente resta inferiore ai concorrenti per qualità e quantità. Ci sono alcuni ottimi prodotti da vedere e anche alcune fantastiche esclusive. Per esempio è già disponibile Killers of the Flower Moon, ed è anche un luogo dove rivedere l’anime Dragonball.
E almeno per ora potremo goderci l’ultimo film di Martin Scorsese e gli altri contenuti con Dolby Vision e Dolby Atmos senza pagare un extra.
Meglio goderselo finché dura.