AI Act, svolta storica: l'Europa approva la prima legge che regolamenta le IA

le intelligenze artificiali "ad alto rischio" dovranno superare ostacoli per continuare a operare in Europa

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a cura di Marco Silvestri

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Il Consiglio dell'Unione Europea ha dato l'approvazione finale all'ormai celebre AI Act, preparando il terreno per l'entrata in vigore di una legge pionieristica sull'intelligenza artificiale in tutta Europa.

Maggiore è il rischio che un'Intelligenza Artificiale possa danneggiare la società, maggiori saranno le regolamentazioni che dovrà seguire.

La Commissione Europea (CE) descrive l'AI Act come un approccio "basato sul rischio" alla regolamentazione dell'IA. In pratica, maggiore è il rischio che un'Intelligenza Artificiale possa danneggiare la società, maggiori saranno le regolamentazioni che dovrà seguire per operare nell'UE. Allo stesso tempo, la CE spera che l'AI Act apra le porte agli investimenti nei giusti tipi di IA quelli sicuri e trasparenti. Oltre a classificare e regolamentare vari tipi di AI e le aziende che le producono, l'AI Act dichiara diverse tipologie di AI come vietate nel blocco europeo.

Per questa ragione, i sistemi IA "ad alto rischio" (utilizzati in settori critici, come le forze dell'ordine e per l'identificazione) dovranno sottoporsi a audit regolari, superare una valutazione di impatto sui diritti fondamentali e registrarsi in un database centrale di sistemi AI ad alto rischio. 

Secondo quanto dichiarato da Mathieu Michel, segretario di stato belga per la digitalizzazione:

"Con l'AI Act, l'Europa enfatizza l'importanza di fiducia, trasparenza e responsabilità nell'affrontare nuove tecnologie, garantendo allo stesso tempo che questa tecnologia in rapido cambiamento possa prosperare e stimolare l'innovazione europea"

La Commissione ha dichiarato che "la manipolazione comportamentale cognitiva e il social scoring saranno banditi dall'UE poiché il loro rischio è considerato inaccettabile." La legge vieta anche l'uso dell'AI per il policing predittivo basato sul profiling e i sistemi che utilizzano dati biometrici per categorizzare le persone secondo specifiche categorie come la razza, la religione o l'orientamento sessuale. Le future potenziali AGI (Artificial General Intelligence) sono incluse nella regolamentazione, e l'atto prevede eccezioni per i sistemi utilizzati per scopi militari/difesa e di ricerca.

Per gestire l'amministrazione della nuova legge, l'atto prevede la creazione di diversi nuove uffici. Saranno istituiti Uffici IAI a livello di Commissione e parlamento, così come un pannello di esperti e un forum consultivo di stakeholder. Sono previste anche multe per non conformità, che saranno "calcolate come una percentuale del fatturato annuo globale o un importo predeterminato, a seconda di quale sia maggiore."

Approvato dal Parlamento Europeo a dicembre, l'AI Act non è stato esente da critiche, alcune delle quali affermavano che sembrava scritto pensando ai Big Tech.

"Le aziende al di fuori dell'UE che utilizzano dati dei clienti UE nelle loro piattaforme di AI dovranno conformarsi," ha detto l'avvocato Patrick van Eecke a Reuters. "Altri paesi e regioni probabilmente useranno l'IA Act come modello, proprio come hanno fatto con il GDPR."

Al netto dei diversi punti di vista espressi dai membri della Commissione Europea, l'AI Act è legge ed entrerà in vigore tra due anni modificando radicalmente l'approccio verso lo sviluppo e l'utilizzo delle IA del futuro.

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