Negli ultimi mesi, TCL ha registrato in Italia una forte crescita nella vendita di televisori di grandi dimensioni, trainata dalla richiesta di modelli da 85, 98 e persino 115 pollici. E ora l’azienda di appresa a portare nei negozi la nuova gamma di televisori per il 2025. L’azienda, tra i principali produttori al mondo di pannelli, ha scelto di puntare proprio su questi grandi formati per presidiare un segmento che in Italia sta mostrando segnali di espansione costante. Il marchio si è guadagnato negli ultimi anni una quota significativa del mercato italiano, spesso a scapito dei brand storici del settore.
L’interesse per i grandi formati riflette un cambiamento strutturale nel modo in cui le persone consumano contenuti audiovisivi, trasformando il salotto in uno spazio sempre più orientato alla visione immersiva. Non si tratta sempre di qualità d’immagine assoluta; anzi, difficilmente potrebbe esserlo, visto che per molti italiani il parametro decisivo, se non l’unico, è il prezzo.
I dati Gartner confermano questa dinamica: il nostro mercato assorbe televisori sempre più grandi, ma a condizione che il prezzo resti contenuto. Il che risulta coerente con un’altra indagine, diffusa da Philips, secondo cui la maggior parte dei contenuti guardati in Italia è ancora in bassa risoluzione e senza HDR. In altre parole, si cerca il formato massimo al costo minimo, per contenuti spesso compressi e poco definiti. Esiste naturalmente una fascia di utenti disposti a investire in qualità superiore, ma è una minoranza residuale.
TCL ha lavorato proprio per adattarsi a questo scenario, e da sempre propone modelli con prezzi estremamente competitivi. Tuttavia, è una strategia che può funzionare solo sacrificando i margini. Ora, il gruppo cinese punta ad aumentare la redditività media, spostandosi progressivamente verso un posizionamento più sostenibile.
“La sfida è costruire valore, non solo volumi”, ha spiegato Fabio Serafino, Direttore Vendite TV e Audio per TCL Italia, durante la presentazione della nuova gamma. “La missione è far sì che il 4K si riduca il più possibile spostandoti sul QLED, che ha mediamente 50-100 euro di gap di prezzo per creare valore”. In questo contesto, la sigla “4K” fa riferimento ai televisori sprovvisti di tecnologie come Quantum Dot o retroilluminazione miniLED, oggi considerati il livello minimo accettabile nella fascia media.
Per rafforzare questa posizione, TCL ha scelto di non introdurre televisori con refresh a 60 Hz, se non in formati specifici destinati esclusivamente a una fascia di prezzo molto bassa. Si tratta comunque di eccezioni. La linea di fondo è chiara: abbandonare l’entry-level tradizionale e rinunciare per ora alla fascia alta dominata dagli OLED, concentrandosi invece sulla zona centrale del mercato, dove volumi e margini possono convivere.
Televisori giganteschi
Il TCL 115X955 è il modello con la diagonale più ampia attualmente disponibile per il mercato consumer italiano, pari a 292 centimetri (115 pollici). È pensato per chi cerca un’esperienza immersiva senza compromessi e può installarlo in ambienti sufficientemente ampi. Finora era venduto a circa 23.999 euro, ma l’azienda ha annunciato l’arrivo imminente di una versione più economica, intorno ai 5.000 euro, sempre da 115 pollici.
Il pannello è un QD-Mini LED con oltre 20.000 zone di local dimming, una copertura del 98% dello spazio colore DCI-P3 e una luminosità di picco di 5.000 nit. Il refresh rate raggiunge i 144 Hz e il processore AiPQ PRO regola in tempo reale contrasto, colori e nitidezza. La risoluzione è 4K.
TV TCL 2025
La gamma 2025 di TCL parte da modelli con tecnologia Quantum Dot, evitando del tutto gli LCD 4K convenzionali che, secondo l’azienda, non garantiscono più margini né interesse strategico sul medio periodo. Si comincia con la serie Q6C, disponibile da 55 a 98 pollici, pannelli HVA, 144 Hz, local dimming fino a 512 zone e audio Onkyo 2.1. In Italia arriverà anche una versione a 60 Hz, ma solo per alcune diagonali. Prodotti che, idealmente, si prestano bene sia alla “solita TV” sia a usi specifici, e che all’occorrenza sono anche validi TV gaming.
Il cuore dell’offerta è la serie C7K, da 50 a 115 pollici, con luminanza fino a 3.000 nit e fino a 2.048 zone di local dimming. TCL ha scelto di limitare l’uso di trattamenti antiriflesso, in controtendenza rispetto ad altri produttori, puntando invece sulla luminosità e sul contrasto per garantire la visibilità anche in ambienti molto illuminati.
Tra le novità figura anche una collaborazione con Bang & Olufsen. “La versione Pro include anche la soundbar e i subwoofer integrati, wireless con firma di B&O”, ha spiegato Giada Comi, Marketing Specialist, riferendosi al modello Next Vision, caratterizzato anche da un design piatto, cornici intercambiabili magnetiche e modalità decorativa.
Sopra la C7K troviamo le serie C8K e C9K, dotate di pannelli WHVA (wide HVA), migliorati per la resa dei neri e la gestione dei bordi. La C8K raggiunge 5.000 nit di luminosità e 3.840 zone di local dimming, la C9K arriva a 6.300 nit e oltre 5.000 zone. Entrambe montano lo stesso sistema audio B&O, con chassis rinnovato, finiture in metallo spazzolato e profilo più sottile.
Secondo Serafino, la fascia tra 65 e 98 pollici sarà quella con più competizione. Tuttavia, ha evidenziato anche una soglia psicologica: i miniLED, nei formati inferiori, sono spesso penalizzati da un prezzo troppo vicino a quello degli OLED. Nei grandi formati, invece, la competitività torna a favore dei miniLED, che offrono una qualità visiva elevata a costi più accessibili.
L’intera gamma è basata su Google TV, con aggiornamenti previsti per l’integrazione dell’IA Gemini. Tutti i modelli supportano HDR10, HDR10+, Dolby Vision e HLG, e sono compatibili con sistemi audio Dolby Atmos.
Visione e strategia
L’Italia è uno dei paesi europei dove la domanda di schermi oltre gli 85 pollici sta crescendo più rapidamente, anche se l’adozione resta graduale. “La nostra brand awareness è ancora in una fase di continua evoluzione”, ha spiegato Nicola Micali, Go To Market Senior Manager. Tra le leve previste per accelerare la diffusione del marchio figura la sponsorizzazione dei Giochi Olimpici Invernali di Milano-Cortina 2026.
TCL punta a consolidarsi come alternativa credibile ai grandi marchi, senza inseguire direttamente il segmento premium. “Samsung ed LG quando hanno iniziato il loro ingresso nel mercato italiano hanno iniziato dalla quantità, dal volume”, ha ricordato Serafino. “Oggi Samsung ha un prezzo medio attorno ai 500 euro, una soglia ben al di sopra del prezzo medio nazionale per un televisore (NdR), si può permettere di avere quel prezzo medio lì perché ha costruito negli anni, in 15 anni di storia, la sua brand awareness”.
Una delle leve strategiche principali di TCL è il controllo diretto della produzione. Il gruppo realizza circa il 35% dei pannelli TV distribuiti a livello globale, grazie a un’integrazione verticale che comprende CSOT, BOE e SISO-T. Ha inoltre acquisito diversi impianti dismessi da Samsung, rafforzando la propria autonomia industriale.
“Chi produce da sé non può sbagliare”, ha sottolineato Serafino. “Serve rigore nel forecasting e precisione nei lanci, perché ogni errore ha un impatto immediato sulla catena di distribuzione”. La produzione non riguarda solo la TV: TCL è attiva anche nei settori della telefonia mobile, della climatizzazione, degli elettrodomestici connessi e della smart home.
Nel 2024, TCL ha annunciato la nascita di TCL Sunpower Global, nuova realtà nata dall’unione con Sunpower Group. L’obiettivo è proporre soluzioni complete per la casa sostenibile, integrando pannelli solari, sistemi di accumulo, elettrodomestici efficienti e dispositivi connessi.
Questa strategia multi-categoria è orientata a costruire un ecosistema integrato, dove ogni componente della casa — dal televisore al climatizzatore, dall’impianto fotovoltaico al frigorifero — concorra a un uso più efficiente delle risorse, con maggiore controllo da parte dell’utente e minori sprechi energetici.