AGCOM, un 2018 da dimenticare per gli operatori mobili (a parte Iliad)

Il primo bollettino AGCOM del 2019 fotografa un mercato mobile in difficoltà: tutti i principali operatori hanno perso terreno a causa di Iliad.

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a cura di Dario D'Elia

Il Bollettino 1-2019 dell'AGCOM conferma che per i grandi operatori mobili il 2018 è stato un anno da dimenticare: Iliad ha conquistato ai loro danni il 3,4% del mercato e circa 2,8 milioni di clienti, se si considera solo il segmento "human" e non quello "machine-to-machine". Già, perché su base annua l'aumento complessivo di SIM di 3,5 milioni unità si deve alla crescita delle M2M, salite di 4,8 milioni di unita, mentre quelle "solo voce" e "voce+dati" si sono ridotte di 1,3 milioni di unità. Prosegue quindi anche per il mobile l'andamento complessivamente negativo già registrato sul residenziale.

"Tim si conferma market leader (30,7%), seguita da Wind Tre e Vodafone con una quota simile pari al 29,2%. Il nuovo entrante Iliad, nei primi sei mesi di attività, conquista il 2,7% del mercato", puntualizza AGCM. "Tuttavia, se si considerano unicamente le sim 'human', escludendo quindi le M2M, il nuovo operatore raggiunge il 3,4%, mentre Wind Tre, nonostante una quota in calo di 2,5 punti percentuali su base annua, rimane il principale operatore con il 32,8%".

Nel segmento SIM consumer perdono terreno tutti i principali operatori, tranne ILIAD, Poste Mobile e gli MVNO. In sintesi TIM e Vodafone riescono a ridurre le perdite probabilmente grazie ai rispettivi operatori virtuali Kena e Ho Mobile.

Abbastanza bene il traffico dati, che però riguarda poco meno del 70% delle linee "human" con un consumo medio unitario di dati stimabile in 4,27 GB/mese in crescita del 55,6% rispetto a dicembre 2017.

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