L'Autorità per le Comunicazioni, secondo un'anticipazione de La Repubblica, starebbe valutando l'opportunità di imporre ai provider fixed wireless di non far pagare agli abbonati il costo degli impianti di ricezione e router. Una recente indagine dell'AGCOM conferma che Eolo, Linkem, Tiscali, TIM e Bbbell richiedono una spesa che può arrivate in alcuni casi fino 150 euro - sebben dilazionata in 24 mesi.
Il cosiddetto fixed wireless access è considerato con un occhio di riguardo poiché in molte zone d'Italia non vi sono alternative e quindi è una delle poche valide opzioni per affrontare il digital divide infrastrutturale. L'idea quindi è di azzerare i costi di istallazione e manutenzione interpretando la delibera 348/18/Cons riguardante il "modem libero" nella modalità più stringente.
Oggi gli utenti residenziali godono della possibilità di scelta, quando si parla di router e modem, ma con il FWA non c'è margine di manovra. Come spiega il quotidiano i dispositivi di ricezione sono difficili da reperire sul mercato e soprattutto richiedono configurazioni non alla portata di tutti. Per i router invece non vi sarebbero problemi, in effetti, quindi dovrebbe essere concessa totale libertà ai clienti.
Non sarà una battaglia facile, perché in effetti il FWA richiede configurazioni e istallazioni più complesse rispetto alla dimensione residenziale. Inoltre, nel caso di disdetta anticipata gli operatori potrebbero registrare perdite consistenti. Insomma, sembra un colpo di coda dell'AGCOM un po' velleitario, soprattutto se si considera che i commissari sono in scadenza di mandato (26 luglio).