AGCOM, nuova indagine sul bagarinaggio online: maggiorazioni del 1500%

L'AGCOM, su segnalazione degli operatori del ticketing, ha avviato una nuova indagine sul bagarinaggio online.

Avatar di Dario D'Elia

a cura di Dario D'Elia

L'attività di secondary ticketing (bagarinaggio) online prosegue incontrastata, ma grazie a una serie di esposti pervenuti dalle piattaforme ufficiali, l'AGCOM ha deciso di condurre una serie di verifiche. Gli operatori del settore del ticketing di eventi di musica, spettacolo, sport e cultura su proprie piattaforme multicanale, organizzatori di eventi e associazioni di artisti sono convinte che si stiano concretizzando degli illeciti ai sensi della legge 232/16.

"Secondo le segnalazioni, su alcuni siti secondari e su alcuni social, sono in vendita biglietti per l’accesso ai concerti con maggiorazioni fino a 15 volte superiori al prezzo ufficiale", sottolinea il Garante. "Nelle more dell’espletamento dell’attività di vigilanza da parte dell’Autorità, si invitano i consumatori a prestare attenzione alle condizioni offerte sui siti di secondary ticketing e a verificare, sui siti di vendita primari, le medesime condizioni, con particolare riguardo al prezzo nominale indicato sul biglietto".

Com'è risaputo la legge vieta sia la vendita online di biglietti da soggetti diversi dai titolari, sia la commercializzazione a prezzi superiori al prezzo nominale. Ogni violazione è punita con sanzioni amministrative pecuniarie da 5.000 a 180.000 euro, la rimozione dei contenuti illeciti e, "nei casi più gravi, con l’oscuramento del sito".

Da ricordare che da marzo 2018 esiste una nuova norma a tal riguardo, ma come avevano fatto notare associazioni dei consumatori e molti operatori non solo è debole ma punta a depotenziare l'azione dei bot più che quella delle persone fisiche.

Inoltre l'ultimo grande processo al settore si è concluso a febbraio con l'assoluzione di tutti gli imputati perché "il fatto non sussiste". Il pubblico ministero Adriano Scudieri, però, negli scorsi giorni ha chiesto, in Corte di Appello, l'annullamento del proscioglimento per quattro manager e società di rivendita, poiché a suo parere ci sono gli estremi per truffa e aggiotaggio.

Leggi altri articoli