Addio bollino SIAE: abolito l'obbligo sui supporti fisici

Con l’approvazione del Decreto Legge Infrazioni, è stato abolito l’obbligo del bollino SIAE sui supporti fisici come CD, DVD e vinili.

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a cura di Andrea Maiellano

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Con l’approvazione del Decreto Legge Infrazioni, è stato abolito l’obbligo del bollino SIAE sui supporti fisici come CD, DVD e vinili. Il bollino, per anni aspramente criticato per il suo costo aggiuntivo imposto, venne più volte attaccato dalla FIMI in quanto ritenuto inutile in un'era digitale come quella in cui viviamo.

Per quanto nacque come un elemento distintivo per garantire la legittimità dei prodotti, e la raccolta delle royalties per gli autori e gli editori, nell’era dello streaming digitale, il contrassegno ha perso gran parte della sua efficacia, portando l’industria musicale a chiederne la rimozione.

A festeggiare per la fine di questo obbligo è la FIMI (Federazione dell’Industria Musicale Italiana), che da tempo auspicava l’abolizione del bollino, considerato ormai un ostacolo burocratico e un costo aggiuntivo per le case discografiche. Enzo Mazza, CEO della FIMI, ha accolto positivamente la novità, definendo il bollino un retaggio del passato, ormai privo della funzione di tutela contro la pirateria.

Anche la SIAE (Società Italiana degli Autori ed Editori) si è detta favorevole alla novità, considerandola un’opportunità per reinventare i suoi servizi e adattarsi a un mercato sempre più orientato verso il digitale.

Matteo Fedeli, direttore generale della SIAE, ha spiegato che la rimozione del bollino non rappresenta una perdita per l’ente, ma piuttosto un passo verso un sistema in cui la SIAE offrirà servizi basati sul valore aggiunto e non su un obbligo legale. Fedeli ha inoltre anticipato un impegno verso nuove soluzioni digitali, più adatte alle modalità di fruizione contemporanee delle opere.

Introdotto negli anni ’80, il bollino SIAE aveva il compito di arginare la pirateria che minacciava i guadagni degli autori e dei produttori, permettendo di riconoscere rapidamente un CD, o una VHS,  falso da uno originale, ma con la rivoluzione digitale, e la conseguente affermazione delle piattaforme streaming, è diventato sempre meno rilevante. 

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