Mariner 4, il primo oggetto costruito dall'uomo a fare un flyby di Marte
Di fatto Mariner 4, lanciata il 14 luglio 1964, divenne il primo oggetto costruito dall'uomo a fare un flyby di Marte. Quella che vedete in questa pagina è la prima immagine ravvicinata di Marte, mostra un'area di circa 330 x 1200 km fotografata da una distanza minima di 13.201 chilometri: anche se adesso sembra una macchia poco definita immaginatevi all'epoca l'effetto che fece. Anche perché era la prima foto ravvicinata di un altro pianeta che l'uomo vedeva.
Mariner 4 spedì sulla Terra 21 fotografie della superficie marziana (impiegarono 8 ore ciascuna ad arrivare a destinazione; in tutto i dati della missione pesavano 634 kB e ci arrivarono in una decina di giorni), e bastarono per far vacillare le convinzioni degli scienziati. Immaginavano che su Marte ci fossero fiumi che trasportavano l'acqua e sostenessero la vita, invece Mariner 4 mostrò crateri simili a quelli della Luna, e al contrario non mostrò canali naturali, acqua o una qualsiasi forma di vita. Fu probabilmente quello che non c'era a scioccare di più di quello che si vedeva.
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Com'è chiaro a posteriori questa delusione non fermò le missioni di esplorazione marziana, ma senza dubbio le rallentò, soprattutto per destinare risorse e finanziamenti all'atterraggio sulla Luna, un progetto che ai tempi della guerra fredda era di altissima importanza, e che gli Stati Uniti centrarono quattro anni dopo.
All'inizio del 1969 la NASA lanciò comunque altre due sonde: Mariner 6 e Mariner 7, ed ebbero entrambe successo. Mariner 6 compì il flyby di Marte il 31 luglio del '69, mentre Mariner 7 seguì a breve distanza: era il 5 agosto 1969 quando giunse alla massima vicinanza con il Pianeta Rosso. Entrambi i veicoli sorvolarono l'equatore e la regione del polo sud di Marte, ma l'esplorazione interessò una porzione molto limitata della superficie.
Per avere un'immagine completa della superficie di Marte era necessario inviare una sonda che entrasse nell'orbita del Pianeta Rosso e vi restasse a lungo, girandogli attorno. Fu con questa idea che nel 1971 la NASA lanciò Mariner 8 e Mariner 9. Il primo lancio fallì e la sonda cadde nell'oceano Atlantico.
Mariner 9 fu più fortunata e raggiunse l'orbita marziana il 13 novembre del '71. Peccato che quando arrivò era in corso una gigantesca tempesta di sabbia sulla superficie del pianeta. Dopo l''attesa riuscì comunque a mappare l'85 percento della superficie: dalle immagini che ci arrivarono vedemmo giganteschi vulcani, e le prove del fatto che un'enorme quantità d'acqua un tempo ricoprì la superficie.
Al riguardo ci sono due curiosità: la prima è che per ingannare il tempo in attesa che la tempesta passasse Mariner 9 fu usata per scattare foto a Phobos, il più grande satellite naturale di Marte. La seconda è che quello stesso anno i primi "prodotti" dell'uomo toccarono la superficie marziana, anche se non intenzionalmente. Il lander trasportato dalla sonda sovietica Mars 3 fu sganciato e scattò delle immagini durante la discesa, però 14 secondi dopo l'atterraggio si persero i contatti.