Quest'anno la NASA celebra cinquant'anni di esplorazione marziana. Tutto è iniziato il 14 luglio del 1965, quando la sonda spaziale Mariner 4 fece un flyby del Pianeta Rosso, e da allora l'attività di esplorazione non si è mai fermata. Al momento sono attive sonde in orbita e rover sulla superficie.
Cogliamo quindi l'occasione per fare un breve riepilogo della storia dell'esplorazione di Marte, con le informazioni pubblicate dalla NASA a celebrazione della ricorrenza. Iniziamo col dire che nonostante sia il più vicino alla Terra nel nostro Sistema Solare, tanto da riuscire a vederlo brillare nei nostri cieli di notte, il Pianeta Rosso è molto difficile da esplorare. Basti pensare che un allineamento planetario favorevole per spedire una missione su Marte si verifica solo ogni 2 anni circa, e anche in quel caso raggiungere Marte comporta altissimi consumi energetici. Ciononostante il Pianeta Rosso ha un fascino irresistibile.
Il precursore dell'esplorazione marziana fu l'Unione Sovietica, che in anticipo rispetto agli Stati Uniti spedì due sonde per il flyby di Marte nel 1960, e altre tre nel 1962. Tutte e cinque fallirono l'obiettivo, e bisognerà aspettare il 1974 perché la sonda sovietica Mars 5 raggiungesse Marte e inviasse una manciata d'immagini prima di andare fuori uso per una depressurizzazione.
L'anno del primo significativo successo dell'uomo nell'esplorazione di Marte è stato il 1964, quando sia gli Stati Uniti sia l'Unione Sovietica lanciarono delle sonde all'indirizzo del Pianeta Rosso, e una riuscì nell'intento: era la Mariner 4 e costituiva il secondo tentativo degli USA di riuscire nell'intento, dopo che la Mariner 3 – lanciata anch'essa nel 1964 – riportò un problema tecnico nell'apertura della copertura che doveva proteggerla nella fase di lancio: non riuscì ad aprirsi e impedì ai pannelli fotovoltaici di dispiegarsi.