Dual Wielding
Il lato tecnico di Halo 3 è comunque ampiamente colmato dal suo sistema di gioco, forte dell'esperienza maturata con i due precedenti episodi della saga. Nel mercato console, il gameplay di Halo non ha rivali, vuoi per la sua solidità, vuoi per la sua innata capacità di coinvolgere in ogni singolo scontro a fuoco. Il passaggio su next gen della serie non ha ovviamente stravolto la formula originaria, seppur siano presenti diverse novità (e non soltanto per quanto riguarda armi e veicoli).
Tanto per cominciare, la configurazione dei tasti ha subito qualche lieve modifica; per una maggiore chiarezza, quindi, eccola nel dettaglio: il tasto A è relegato al salto (ben più elevato rispetto ad Halo 2, per la gioia dei fan di Unreal), B permette nuovamente di utilizzare le armi nel corpo a corpo, mentre Y serve per switchare tra le armi (due) al proprio seguito. Ma la vera novità riguarda la ricarica, non più attribuita al tasto X. Quest'ultimo, infatti, serve unicamente per raccogliere (e attivare) degli item di supporto, come potrebbero essere lo scudo termico (il famoso Bubble Shield che tanto è piaciuto nell'ultimo trailer del gioco), le mine da terra (le Trip Mines) o gli ascensori gravitazionali (Grav Lift).
La gestione delle munizioni e della raccolta delle armi, quindi, è totalmente relegata ai due tasti posteriori, vale a dire LB ed RB, i quali corrispondono, rispettivamente alla mano sinistra e alla mano destra. Una scelta felice, che permette di gestire con una maggior indipendenza il proprio arsenale (ricariche incluse). Nell'insieme, muoversi nell'universo di Halo è ancora una sensazione gradevole, favorita dal giusto compromesso tra ritmo e dinamicità degli scontri.