Scoprire la verità

Dead Rising è un survival horror con orde di zombie in un centro commerciale. Il divertimento e la componente splatter sono assicurati!

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a cura di Tom's Hardware

Scoprire la verità

Il fulcro del titolo Capcom, per quanto il gioco regali attimi di svago, è pur sempre la “ricerca della verità”, vale a dire la trama principale suddivisa in una serie di casi. Lo stile dell’editore nipponico è inconfondibile, omaggiando lo spettatore con bellissime sequenze in stile hollywoodiano in grado di reggere da sole l’intero evolversi della storia. I dialoghi non sprizzano originalità, ma nel complesso sono più che accettabili e contribuiscono ad incentivare il raggiungimento del caso finale. Sfortuna vuole, però, che saltare anche solo uno di questi casi equivalga a terminare senza condizione di appello l’intrigo. Per fallire nell’impresa basta veramente poco: morire, perdere dei secondi preziosi ingiustamente (i tempi di caricamento) o commettere degli errori di valutazione sulla distanza da percorrere. Il tutto è ulteriormente penalizzato da un fattore rilevante, come la distribuzione illogica dei pochissimi punti di salvataggio disponibili. Tra l’altro, il gioco impone l’utilizzo di un solo file su hard disk da trascrivere ogni volta, il che potrebbe indurre a salvare nel momento sbagliato (magari a pochi minuti dalla fine del caso o in una posizione che non permette il recupero di determinate armi), sciupando definitivamente la partita.

Morire non è una casualità, soprattutto negli inconcepibili scontri con i boss; il giocatore a questo punto si trova dinnanzi a due scelte: caricare l’ultima partita salvata, il che si tramuta nel dover recuperare quasi sempre oltre mezz’ora di partita (i save point sono distanti anni luce l’uno dall’altro), o ricominciare il gioco da capo ma conservando le caratteristiche di Frank. In entrambi i casi è comunque una sofferenza, ve lo assicuro.

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