Conclusioni
Dead Rising può tramutarsi in un’esperienza unica e piacevole, ma al tempo stesso ha la capacità di rintracciare le difficoltà che i giocatori più nostalgici hanno avuto l’onore di saggiare a cavallo degli ’80 e ’90. Perdere per un nulla o scontrarsi per ore contro dei boss dall’I.A. eccessivamente aggressiva possono stancare chiunque. Tra l’altro, rincorrere la trama principale può causare un eccessivo stress, sempre per via del tempo tiranno e del pessimo sistema di salvataggio. Abbandonate così l’idea di poter aiutare chiunque o di poter spendere ore nei negozi a modificare il look del povero Frank; Dead Rising è il tipico prodotto che necessita più partite per essere gustato a fondo, a patto che il vostro sistema nervoso abbia la capacità di reggere fino al termine. L’impressione che traspare è che Capcom abbia quasi pensato di realizzare un prodotto così complesso per non rischiare di vederlo finire nel calderone delle produzioni di media qualità che negli ultimi anni stanno invadendo con una certa insistenza il mercato. Questa scelta ha ovviamente comportato delle conseguenze poco piacevoli, come denotano i difetti elencati in questa recensione. Non stupitevi, dunque, se a tratti non vedrete l’ora di scoprire come si evolverà la storia, passando per attimi di totale ed inevitabile frustrazione; Dead Rising è così, un concentrato di sentimenti contrastanti. Spetta a voi stabilire quale far prevalere.
Pro | Contro |
Ambientazione unica | I.A. a tratti inconcepibile |
Concetto di gioco inedito | Qualche collisione di troppo tra i poligoni |
Ricco di spunti originali | Caricamenti eccessivi |
Gameplay furioso | … penalizzato dalla gestione del tempo |
Tecnicamente di valore elevato | La difficoltà dei boss è fuori luogo |
Difficilmente monotono | Gestione dei salvataggi orribile |
O lo ami… | … o lo odi |