In Italia un portatile su tre ha marchio Acer
Per chi non lo sapesse, Acer è il venditore numero uno di computer portatili nell’area Emea. La posizione di vertice si è consolidata anche nel secondo trimestre di quest’anno, nel quale Acer ha registrato una crescita media del 68,6% rispetto allo stesso periodo del 2003. Dato impressionante soprattutto se confrontato con la crescita media del mercato globale dei computer, che si attesta sul 20%.
In Europa Occidentale, su sei notebook venduti, uno è di Acer – market share del 16,7%. In Italia la leadership è ancora più marcata: un notebook su tre (33,1%) porta a sua volta il marchio Acer.
Acer TravelMate C300 con schermo snodato. Ideale per stupire durante le presentazioni.
Altro settore forte è quello degli schermi, in Europa occidentale Acer è al primo posto, punto di forza ancora una volta l’Italia, dove un monitor su cinque proviene dall’azienda taiwanese.
La distribuzione attuale delle vendite vede, a livello globale, primeggiare proprio il settore EMEA, seguito a diverse lunghezze da Asia Pacific e Greater China. Le americhe rimangono quasi una chimera. Nella prima metà del 2004, solo il 7% del fatturato globale viene dalle terre oltre oceano. Acer prevede di aumentare all’8%, il che denota che la penetrazione, soprattutto negli USA, sarà impresa più che ardua.
Come tipologia di prodotti, si consolida il trend che vuole un aumento dei notebook a sfavore dei desktop, mentre le percentuali di vendita di monitor e server rimangono invariate.
2004: buoni guadagni finora, ma le elezioni USA preoccupano
Quanto guadagna un colosso dell’informatica? Gli utili al netto (PAT), nella prima metà del 2004, sono ammontati a 58,61 milioni di euro, con una crescita del 19% rispetto alla prima parte del 2003. Le entrate consolidate, nello stesso periodo, sono risultate di 2,4 miliardi di euro, con aumento del 54,5%
Le previsioni per il secondo semestre non sono altrettanto rosee. Come anticipavamo nel report della precedente conferenza Acer, il rafforzamento del dollaro, previsto in concomitanza con le elezioni USA – prima parte di novembre – rischia di mandare in crisi il mercato informatico europeo, che tanto dipende dalla valuta a stelle e strisce.
Acer che, come detto, ha posizioni di leadership proprio nel mercato che più sarà influenzato dal dollaro forte, prevede una riduzione della crescita e un conseguente ridimensionamento delle entrate, perlomeno rispetto alla prima metà di quest’anno.