Introduzione
Era la fine del 2004 quando Nvidia presentò al mondo la sua tecnologia SLI, che prometteva di duplicare senza troppi sforzi le prestazioni grafiche, semplicemente aggiungendo a un sistema compatibile una seconda scheda video.
Da quei giorni le novità sono state molte, tra cui l'idea dual graphics della controparte ATi, che ha svelato CrossFire, e l'evoluzione di SLI in Quad-SLI, che ora permette di affiancare quattro chip grafici che si suddividono il carico di lavoro, aumentando le prestazioni e aprendo le porte all'High Definition nei giochi.
Tuttavia, di fronte a tutto ciò ci chiediamo: "Chi ha realmente bisogno di tanta potenza grafica?". La risposta è abbastanza semplice: "Ben poche persone". Se pensiamo alla cerchia dei videogiocatori, i veri appassionati disposti a investire centinaia d'euro per un computer ultra-potente dotato di due schede GeForce 7900GTX in modalità SLI o due X1900XTX in modalità Crossfire ricoprono un'esigua fetta di mercato, mentre la maggioranza si accontenta di prestazioni nella media, che gli permettano ugualmente di utilizzare gli ultimi giochi 3D, senza però investire interi stipendi nell'hardware.
Tuttavia, questo discorso non significa che le tecnologie a doppia scheda grafica di entrambi i player siano un buco nell'acqua, tutt'altro, specialmente se consideriamo l'applicabilità delle tecnologie alla fascia medio-bassa di mercato. In questo articolo analizzeremo una scheda grafica ATi mainstream, il modello X1600Pro, acquistabile a un prezzo di circa 100 euro, e ne valuteremo il comportamento in modalità single e dual graphics.