Le novità della linea HD 2000
La famiglia X1000 ha segnato il passaggio al processo produttivo a 90nm, che ha permesso ad ATI di integrare un maggior numero di transistor a parità di dimensioni e di limitare le richieste energetiche e il calore prodotto. Con la serie HD 2000 è la volta invece del passaggio ai 65 nanometri, ma solo per i prodotti di fascia media. La fabbricazione delle schede è ancora affidata a TSMC che ha usato, per le HD 2400 e 2600 il processo 65G+ (65 nanometri) e per la HD 2900 quello 80 HS a 80 nm. Probabilmente il processo a 65 nm non era ancora sufficientemente maturo per reggere i 700 milioni di transistor del modello di punta.
Una seconda, importante novità riguarda l'adozione di un'architettura a shader unificati, già assaggiata con Xenos, il chip grafico della console Xbox 360, e ora migliorata. La GPU basate su R600 hanno degli shader versatili, che si trasformano alla bisogna per elaborare calcoli vertex, pixel o geometry. La scheda HD 2900 XT, per esempio, ha 320 shader unificati, contro i 48+8 specializzati della X1950 XTX. Anche senza entrare in tecnicismi, bastano questi numeri a dimostrare la grande potenzialità dei nuovi prodotti AMD.
Le HD 2000 sono inoltre le prime schede AMD compatibili con le librerie grafiche DirectX 10, i cui benefici si potranno però assaggiare solo fra qualche tempo, quando usciranno in massa i videogiochi compatibili.
AMD, infine, ha integrato anche una nuova unità dedicata a funzioni multimediali, chiamata UVD (Unified Video Decoder), atta a gestire l'intero processo di codifica video, scaricando GPU e CPU da questo gravoso lavoro. Le schede HD integrano hardware dedicato HDCP e un controller audio che si occupa di gestire la parte audio del collegamento HDMI, che è uno dei punti di forza di questi nuovi prodotti.