CrossFire semplificato, niente più schede master
Avete ancora vivo il ricordo della prima implementazione di una configurazione multi scheda video CrossFire? No? Ve la ricordiamo noi. Come potete approfondire in questo articolo, il CrossFire venne presentato con l'arrivo della serie Radeon X800 per contrastare lo SLI di Nvidia, da tempo sul mercato.
La prima implementazione non fu esente da pecche: era necessaria una scheda "Master" e una comune "Slave", la prima integrante un chip denominato "Compositing Engine" che si occupava di ricomporre le immagini elaborate dalle due schede, comunicanti attraverso un cavo dongle esterno. Non proprio una passeggiata.
Con la famiglia Radeon X1000 ATI eliminò gradualmente i difetti di questa configurazione, conservando tuttavia per il modello di fascia alta Radeon X1950 XTX la richiesta di una scheda Master. Con la Radeon HD 2900 XT tutto questo scompare.
Il Compositing Engine è integrato all'interno della GPU e le due schede non necessitano di null'altro per lavorare in coppia.
ATi ha sviluppato un nuovo algoritmo AFR capace di scalare al meglio e introdotto il supporto a risoluzioni fino a 2560x2048 a 60 Hz. Queste schede sono pronte anche per soluzioni Quad-CrossFire.
Efficienza energetica migliorata.. da verificare
Fin dal 2001 ATI, ora AMD, ha implementato nei propri chip le funzionalità PowerPlay, che hanno come primo obiettivo l'efficienza energetica. Con la serie HD2000 la settima versione di PowerPlay introduce le cosiddette "Performance-On-Demand". In parole povere, il meccanismo di risparmio energetico, che lavora a livello hardware senza alcune necessità di software e trasparentemente all'utente, regola i parametri della GPU, come frequenze, voltaggi, connessioni PCI Express, per offrire le massime prestazioni solo quando i programmi lo richiedono.
Abbiamo eseguito alcuni test preliminari con risultati da approfondire. In attesa di eseguire prove più dettagliate, eccovi un assaggio.
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