In Germania, una crescente preoccupazione per la sicurezza ha portato al divieto di trasportare monopattini elettrici sui bus pubblici, con particolare attenzione alla città di Monaco, dove il divieto è entrato in vigore dal 2 aprile. Questa decisione riflette una cautela diffusa, scaturita da episodi di incendi legati alle batterie di questi dispositivi, che hanno avuto luogo al di fuori dei confini tedeschi.
Il provvedimento è stato adottato seguendo le linee guida dell’Associazione delle imprese di trasporto pubblico tedesche (VDV), che è stata inizialmente implementata dalla Regione della Renania Settentrionale-Vestfalia e successivamente seguita da altre città, tra cui Norimberga, Augsburg e, più recentemente, Monaco.
La presa di posizione nei confronti dei monopattini elettrici solleva questioni più ampie riguardo la regolamentazione e la sicurezza dei vari mezzi di micromobilità. Per esempio, in Baviera, le autorità dei trasporti pubblici hanno evidenziato che veicoli come biciclette elettriche e sedie a rotelle elettriche, così come altri dispositivi per persone con disabilità, non sono soggetti al divieto poiché rispettano standard di sicurezza più elevati.
Il divieto tedesco appare singolare nel panorama europeo, dove altre città affrontano la questione della sicurezza dei monopattini elettrici con approcci diversi, spesso incentrati sulla prevenzione degli incidenti piuttosto che sui pericoli legati alle batterie. Di particolare rilievo è il caso di Parigi, dove un referendum ha chiesto ai cittadini di esprimersi sullo sharing dei monopattini elettrici. Nonostante una bassa partecipazione, il risultato ha sostenuto la decisione della sindaca Anne Hidalgo di procedere con lo stop alla condivisione di questi dispositivi.
In questo contesto, emerge l'esigenza di una maggiore coordinazione a livello europeo, con una possibile autorità che si occupi della sicurezza stradale e che possa fornire linee guida e standard di sicurezza condivisi per i mezzi di trasporto emergenti come i monopattini elettrici.