Il CEO di Nvidia, Jensen Huang, ha sollevato un acceso dibattito durante il World Government Summit a Dubai, sostenendo che imparare a programmare non è più essenziale nell'era dell'IA. Secondo Huang, l'intelligenza artificiale sta rapidamente ridefinendo il mondo del lavoro, automatizzando sempre più la programmazione e consentendo alle persone di concentrarsi su settori di competenza più ampi.
Un’affermazione di quelle che riscaldano subito gli animi, e così abbiamo pensato di chiedere ancora una volta ai nostri lettori che cosa ne pensano. Nel sondaggio che abbiamo creato, per il momento la maggior parte delle persone ha risposto che “studiare programmazione è ancora fondamentale”.
Studiare programmazione non è più utile?
Al momento sembra in effetti che l’affermazione di Huang sia quantomeno in anticipo sui tempi: forse tra qualche anno le IA saranno davvero in grado di scrivere programmi semplicemente descrivendo la richiesta, ma ad oggi non è così e non ci sono segnali che le cose possano cambiare presto.
ChatGPT e simili sono un supporto fantastico per i programmatori, e sicuramente stanno mettendo in crisi il settore perché oggi un programmatore può fare lo stesso lavoro che ieri richiedeva tre persone. Ma quel programmatore per ora è più che mai necessario.
Tuttavia Huang ha parlando guardando al futuro, rivolgendosi a chi oggi sta iniziando le superiori. Ragazzi e ragazze che forse farebbero bene a domandarsi “ma tra dieci anni il programmatore sarà ancora un mestiere interessante?”. E su domande come queste Huang potrebbe in effetti avere risposte migliori: dopotutto è la sua azienda, Nvidia, quella che sta rendendo possibile la rivoluzione IA. E quindi, forse, lui come massimo dirigente ha una visione che ad altri manca.