Il movimento del Partito Pirata, nato in Svezia e approdato con un seggio al Parlamento Europeo, si sta espandendo in Europa, anche in Italia. Nascondo quindi emuli più o meno convincenti del partito che ha, stupendo tutti, avvicinato la quota 8% nel paese scandinavo.
Il ramo tedesco del Partito Pirata è riuscito a ottenere un posto nella Camera Bassa del parlamento nazionale, il Bundestag. L'entrata del partito nella scala del potere tedesco è avvenuta grazie a Jörg Trauss, ex membro dei social-democratici, che ha deciso di passare al Partito Pirata per preservare la libertà di Internet.
Jörg Trauss, però, è sotto indagine per il possesso di alcune immagini pedopornografiche. Si pensa, perciò, che il cambio di bandiera nasca per salvare se stesso, più che per un'ideologia. Trauss si è difeso dichiarando che il materiale è servito a delle indagini sul fenomeno. Il Partito Pirata, se n'è tirato fuori affermando che, fino a prova contraria, non si può dubitare dell'innocenza di Trauss. La campagna tedesca del Partito è quindi condizionata, ma se non altro per ora può far sentire le proprie ragioni.
In Francia, il PiratPartiet sta prendendo vita grazie a uno studente, Rémy Cérésiani. Nello Paese dove si discute da mesi di scollegamento degli utenti e controllo dello Stato sulla rete, il partito per la libertà del web avrà sicuramente un ruolo importante. Ne sentiremo parlare.
Intanto in Italia si è tenuto l'Hackmeeting per discutere di web, ed esiste il Partito Pirata per le Libertà Digitali, che alle recenti elezioni europee aveva come candidato indipendente Alessandro Bottoni nelle liste di Sinistra e Libertà. Non ha superato il quorum, ma in Italia ben pochi ci sono riusciti.
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