Una costellazione artificiale

I navigatori diventeranno sempre più precisi e affidabili, anche grazie alla nuova flotta di satelliti europei Galileo che farà concorrenza al sistema GPS di proprietà dell'esercito USA. I nuovi navigatori ci faranno vedere le città in tre dimensioni e ci daranno indicazioni anche durante le scampagnate a piedi.

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a cura di Tom's Hardware

Una costellazione artificiale

Le fondamenta dell'infrastruttura GPS è evidentemente il posizionamento, ottenuto grazie ai satelliti che emettono dei segnali di coordinate. Poi c'è il processore del sistema che riceve le notizie, le interpreta e le mette a confronto per restituire le coordinate della posizione attuale.

Per quanto riguarda la ricezione dei dati GPS, l'ultima novità del campo è l'adozione del chip SiRF-III, che è più potente della generazione precedente e permette di captare i segnali anche attraverso un parabrezza schermato.

Tra gli unici problemi che ancora persistono, c'è la cattiva ricezione quando si percorrono vie affiancate da palazzi molto alti. In questo caso il navigatore potrebbe commettere degli errori, specialmente nei pressi di grossi incroci, indicando la direzione sbagliata. La risoluzione di questo problema non è però da ricercare nel perfezionamento dei navigatori GPS, ma più che altro nei satelliti stessi.

Il sistema attuale si basa sulla rete statunitense GPS - Global Positioning System - che ha anche dato il nome alla tecnologia di navigazione in generale. Questa rete è composta da una trentina di satelliti. Il programma ha esordito alla fine degli anni 70 e, anche se vengono regolarmente lanciati in orbita dei satelliti di ultima generazione per assicurare l'integrità del sistema, l'evoluzione va molto a rilento.

Inoltre, la proprietà resta degli Stati Uniti, e più precisamente dell'esercito americano, che può decidere in ogni momento di ridurre, per esempio, la precisione del posizionamento o anche di oscurare intere regioni geografiche. Per ragioni strategiche e commerciali, l'Unione Europea ha deciso di mettere in orbita il proprio sistema di posizionamento globale, dal nome Galileo.

Il programma dovrebbe essere ultimato nel 2010, mentre i primi test sono già in corso. Questa nuova flotta sarà costituita da una trentina di satelliti che forniranno contemporaneamente delle informazioni classiche sul posizionamento, a titolo gratuito, e delle notizie commerciali, a pagamento, come valore aggiunto.

Galileo offrirà una precisione al metro, che sarà molto utile soprattutto in caso di scarsa ricezione. I costruttori annunciano fin da ora che i sistemi di navigazione basati su Galileo non saranno più costosi di quelli odierni, e alcuni si avvarranno di entrambe le reti satellitari per offrire una precisione ancora maggiore. Malgrado tutta questa tecnologia spaziale, i navigatori GPS non riceveranno ugualmente, come accade oggi, i segnali mentre si passerà nelle gallerie.

C'è anche in cantiere una soluzione che permette di triangolare i segnali GSM della telefonia mobile. Ma, contrariamente a quello che potete vedere nei telefilm delle serie poliziesche, la precisione è alquanto approssimativa. Un buon compromesso sarebbe accoppiare i dati GPS e quelli GSM, in maniera da offrire uno strumento di misurazione aggiuntiva in mancanza di copertura satellitare.

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