Il bello e il brutto dell'OLED
Pregi
La tecnologia OLED è considerata una delle tecnologie più promettenti, sopratutto per la sua flessibilità d'uso. Si avvantaggia notevolmente, infatti, rispetto a quella LCD grazie ad un processo produttivo più economico. Gli OLED possono essere "stampati" teoricamente su ogni tipo di sub-strato utilizzando una tecnologia simile a quella a getto di inchiostro. La prospettiva di utilizzo su supporti flessibili o wearable è inoltre pienamente compatibile.
La cromia, la luminosità e gli angoli di visione sono nettamente superiori rispetto alle soluzioni LCD proprio perché sono gli stessi pixel OLED ad emettere luce. I neri sono più profondi perché per ottenerli i sub-pixel si spengono – come avviene nei Plasma; con evidenti conseguenze positive anche sui consumi energetici.
Negli LCD l'energia viene dispersa soprattutto perché i cristalli liquidi dei display richiedono polarizzazioni che filtrano la metà della luce emessa dalla sorgente interna. A loro volta gli stessi filtri colore assorbono altri due terzi delle emissioni luminose. Insomma, alla fine un pannello LCD di qualità emette solo il 16% della luce prodotta.
Difetti
Il più grande difetto della tecnologia OLED è legato alla vita dei composti organici che ne permettono l'operatività. Gli OLED blu, ad esempio, utilizzati per i flat display difficilmente superano le cinquemila ore – nettamente meno rispetto alle 50/60 mila ore degli LCD.
Le ultime sperimentazioni hanno però confermato che è possibile "spremere" i componenti chimici per superare le 20 mila ore di operatività. Nello specifico il risultato è stato ottenuto con i più avanzati PHOLED. Oltre a questa criticità è stato rilevato che una qualsiasi piccola intrusione di acqua nel display può danneggiare o anche distruggere i materiali organici. Processi avanzati di sigillamento, però, se da una parte sono in grado di risolvere parzialmente il problema, dall'altra riducono fortemente le caratteristiche di flessibilità.
L'ultimo "problema" che affligge la tecnologia OLED è che i brevetti correlati sono in mano a Eastman Kodak e pochissime altre aziende che ovviamente richiedono ingenti investimenti per l'utilizzo delle eventuali licenze.