Micromosso e tempo di sicurezza
Abbiamo accennato al fatto che, anche in presenza di soggetti immobili, come un paesaggio, esiste un tempo massimo "di sicurezza" che non è consigliabile superare senza l'ausilio di un cavalletto per via dell'inevitabile tremolio delle mani del fotografo (il cosiddetto "micromosso"), che in foto produce una perdita di nitidezza molto simile a quella prodotta da una messa a fuoco sbagliata. Tale tempo di sicurezza dipende ovviamente dalla "mano" del fotografo, ma anche (e questo vale per tutti) dalla lunghezza focale. Utilizzando un teleobbiettivo, il problema del micromosso è maggiore, perché inquadrando un soggetto a distanza maggiore, lo stesso tremolio delle mani produrrà un effetto più evidente. Come regola generale, si indica a volte nei corsi di fotografia di utilizzare un tempo massimo che è l'inverso della focale, ad esempio non più di 1/60 se si utilizza un 60 mm, non più di 1/300 se si usa un 300mm. É una regola probabilmente troppo severa, ma rende l'idea.
Una funzione evoluta presente sulle fotocamere prosumer e molto utile è la cosiddetta esposizione a forcella, o "bracketing". Attivando questa opzione, la fotocamera, alla pressione del pulsante, scatterà non una, ma tre foto in rapida successione, con diversi valori di esposizione: una con l'esposizione suggerita dell'esposimetro, una sovraesposta e una sottoesposta di una quantità impostata dal fotografo. É una buona soluzione da utilizzare quando si è incerti della lettura esposimetrica o per la foto "importante" che non si può assolutamente sbagliare.
In genere, le fotocamere attuali ammettono bracketing di ±2 stop con incrementi di 1/2 o 1/3 di stop. A seconda del programma impostato, la fotocamera modificherà il tempo (se si lavora a priorità di diaframmi), il diaframma (se si lavora priorità di tempi) o entrambi. I modelli più sofisticati consentono anche di effettuare il cosiddetto bracketing sulla sensibilità, mantenendo la coppia tempo/diaframma e variando la sensibilità.
L'impostazione di una esposizione a forcella con una EOS. Le due tacche in corrispondenza di ±1 stop indicano che il fotografo ha impostato un bracketing di questa entità.
Il risultato di un bracketing da 1/3 di stop.