Pentium M: ritorno al desktop?

Con un semplice adattatore, i processori Pentium M possono essere utilizzati con motherboard basate su chipset i856 e i875. Ci credete che questa combinazione sprigiona tanta potenza da battere l'Athlon 64 FX e il Pentium 4 Extreme Edition?!

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a cura di Tom's Hardware

Pentium M: Ritorno al Desktop?

Non è esattamente una novità che l'architettura del Pentium M sia in grado di fornire elevate prestazioni. Sorpassando la barriera dei 2 GHz, spesso le prestazioni sono solo minimamente inferiori a quelle dei modelli Pentium 4, anche senza i vantaggi offerti dalle istruzioni SSE3 e dall'Hyper Threading. Solitamente è il sottosistema della memoria, del chip grafico e degli hard disk che non permettono ai notebook di raggiungere le prestazioni di similari sistemi desktop. Per quanto riguarda la pura potenza di calcolo, il Pentium M si sa che è sempre stato un ottimo prodotto.

Interessante è che l'architettura del "Pentium M" non ha nulla di nuovo. Se riesaminiamo la storia che ha portato alla creazione del Pentium M "Dothan" (2 MB L2 cache, 90 nm), bisogna partire dal "Banias" (1 MB, 130 nm) e finire con il rodato core del Pentium III, conosciuto come Tualatin (512 Kb, 130 nm).

Ovviamente è stato fatto molto lavoro sul core e sul silicio da allora. Oltre ad un'unità di prefetch migliorata, necessaria per l'incremento della dimensione della cache, il processore moderno supporta il set di istruzioni SSE2. Inoltre è equipaggiato con tutti gli ultimi meccanismi di risparmio energetico. Ovviamente, l'ultimo set di aggiornamento è il più importante per il Pentium M, dato che è un processore mobile progettato per notebook. Senza questi cambiamenti, il Pentium M non avrebbe mai potuto diventare parte integrante per la piattaforma Intel Centrino.

Queste modifiche sono la vera forza dell'architettura del Pentium M, rinomata per l'incredibile efficienza energetica. Mentre un Pentium 4 può facilmente raggiungere i 30-40 watt in modalità idle - con specifiche massime pari a 115 watt - il Pentium M è progettato per un thermal design massimo pari a 27 watt.

Il poco calore prodotto può essere dissipato molto facilmente, diversamente dal Pentium 4.

Molti utenti oggi preferiscono un sistema silenzioso e meno potente, rispetto uno ultra performante ma che crea un livello di rumorosità elevato. Dopo tutto, un processore per funzionare non necessita di costosi dissipatori, heat pipe, kit a liquido o veloci e rumorose ventole. Potreste avere lo stesso risultato con l'utilizzo di un case ben areato, magari dotato di un sistema di in sonorizzazione, così da azzittire le ventole più rumorose. Come mostrano le nostre misurazioni, questo potrebbe essere un possibile scenario, in cui un Pentium M è pesantemente overcloccato.

Ultimo, ma non per importanza, è necessario considerare l'aspetto finanziario e ambientale. Ancora una volta, il Pentium M si fa valere in queste categorie. Mentre è vero che un Pentium M tende ad essere un po' più costoso rispetto un Pentium 4, la sua richiesta energetica minima potrà ben presto ammortizzare i costi iniziali, specialmente se il sistema funziona ininterrottamente. Non dimenticate: elevata dissipazione termica significa elevato consumo di corrente, che impatterà sulla bolletta della corrente elettrica.

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