Intel - Dall'odissea alla correzione di rotta
Immaginiamo un vecchio prodotto, che è ufficialmente scomparso dal mercato già da parecchi anni, risorgere e surclassare una delle novità più avanzate degli ultimi tempi, a cui è stato predetto un roseo futuro. Intel, testardamente ha insistito nell'evangelizzare i vantaggi del design del Pentium 4 con innumerevoli campagne, affermando aggressivamente che la sua architettura sarà il futuro. Che cosa ha però in serbo il futuro per questo design?
Sembrerebbe che la tanto lodata architettura Netburst non sia effettivamente così "futuristica" come ci hanno fatto credere - per lo meno, questo è quello che afferma Pat Gelsinger, GM e VP di Intel Digital Enterprise Group, in una recente intervista. Ovviamente, tutto questo ha mosso un gran numero di specialisti che si sono chiesti come fosse possibile che Intel, il leader di mercato, tutto ad un tratto abbia deciso di fare marcia indietro.
All'inizio del 2000, THG ha osservato che le prestazioni del Pentium 4 erano chiaramente inferiori a quelle del predecessore, il Pentium III, a parità di clock. D'altra parte, il nuovo design aveva un innegabile vantaggio: poteva raggiungere velocità di clock molto maggiori. Questa era la debolezza del design del Pentium III, che mostrava problemi di temperatura all'innalzarsi della velocità di clock. Ulteriori informazioni riguardanti i problemi di temperatura possono essere trovare a questo articolo: " Intel Admits Problems With Pentium III 1.13 GHz: Production and Shipments Halted"
All'inizio dell'odissea "Netburst", Intel si è schierata chiaramente a favore della tecnologia Rambus, decretandola come lo standard futuro per le memorie. Tuttavia, l'elevato costo del design Rambus ha ceduto velocemente il passo alle meno costose DDR. Il passo successivo di Intel fu di dividere il processore P4 in due unità vituali, una tecnica che prese il nome di "Hyper Threading" o HT. Nel nostro articolo " Single CPU in Dual Operation: P4 3.06 GHz with Hyper-Threading Technology", abbiamo chiaramente dimostrato che le applicazioni multimediali potevano essere accelerate grazie all'utilizzo dell'HT.
A questo punto, l'architettura Netburst aveva già raggiunto lo zenith, dato che la generazione successiva di chip ha mostrato delle prestazioni inferiori nonostante la velocità di clock maggiore. Allo stesso tempo, la dissipazione termica raggiunse livelli astronomici con l'introduzione dei P4 a 90 nanometri, nome in codice Prescott. Ancora oggi, Intel dovrebbe darci una ragione soddisfacente del perché i P4 Prescott, con design a 90 nanometri, raggiungono livelli di temperatura maggiori rispetto i predecessori a 130 nanometri, i P4 Northwood, a parità di clock.
Più interessante è il fatto che Intel non ha mai smesso veramente di produrre totalmente i Pentium III. L'efficacia e la necessità di meno potenza della vecchia architettura ha trovato la sua salvezza nei popolari processori per notebook Pentium M. Se si analizza l'architettura del Pentium M, salta all'occhio che è molto più simile a quella di un Pentium III anziché quella del Pentium 4!
Come risultato della miniaturizzazione del processo produttivo da 180 nm a 90 nm e le seguenti ottimizzazioni effettuate sul die e sullo stesso silicio, il Pentium M si è dimostrato per ora uno dei processori migliori sul mercato. Il processore genera meno calore e può processare più istruzioni per ciclo di clock, rendendolo molto efficiente.