Introduzione
Durante l'ultimo Italian e-Commerce Forum, l’annuale osservatorio condotto da netComm - Consorzio del Commercio Elettronico Italiano - e dalla School of Management del Politecnico di Milano, è stato presentato un report dettagliato sulla condizione dell'e-commerce italiano.
I dati complessivamente si sono dimostrati soddisfacenti, anche se permane una questione contraddittoria: pochissimi annullamenti di transazioni di acquisto online, a fronte di una persistente - e a questo punto ingiustificata - sfiducia degli Italiani nei confronti di questa modalità. Chi acquista online sembra fidarsi sempre di più del mezzo - come dimostrano l’aumento delle spese medie - ma esiste ancora uno zoccolo duro di Italiani che non lo ha mai neppure provato. Insomma, il blocco è prettamente culturale e segno evidente di ignoranza: molti non sanno ad esempio che una volta disconosciuta una transazione, la propria società di credito procede tranquillamente con il rimborso.
"La crescita significativa che abbiamo riscontrato anche quest’anno non ci avvicina ancora agli altri paesi europei per diversi motivi. Sul lato dell’offerta le aziende italiane investono ancora poco in questo canale. Il 50% del fatturato del settore è sviluppato dalle Dot.com - iniziative imprenditoriali che sono nate solo online. Ancora poche sono le imprese italiane che investono nella multi-canalità sfruttando la potenza del canale online. Spesso la reticenza è legata alla paura di cannibalizzare le reti tradizionali", ha dichiarato Roberto Liscia, Presidente di netComm.
"Le vendite all’estero online crescono ancora (circa il 17% del totale) ma sono concentrate nel turismo ed in misura minore nel settore dell’abbigliamento. Il ritardo nello sviluppo di una offerta più ampia per i mercati esteri porterà, se tale situazione dovesse permanere, ad una riduzione significativa del bilancio commerciale con l’estero. Sul lato della domanda il comportamento degli italiani è ancora lontano da quello degli altri cittadini europei".