Canon offre sette punti di messa a fuoco, che possono essere selezionati manualmente o automaticamente. L'auto focus può operare in due diverse modalità: "spot", per scegliere un punto da mettere a fuoco; "predictive" (AI Servo), per lasciare alla fotocamera il compiuto di mettere a fuoco continuamente, anche su soggetti in movimento. Funzioni che al giorno d'oggi possiamo definire standard.
Nikon offre solo 5 punti di fuoco, ha a sua volta le modalità spot e predictive, ma ci sono anche tre modalità di selezione del punto di messa a fuoco: manuale, dinamica (la fotocamera usa tutti i punti di messa a fuoco) e solo sul soggetto più vicino.
Notate che Canon ha una nuova funzione "A-DEP" (Automatic Depth-of-field, profondità di campo automatica) che ottimizza la regolazione di focus e diaframma per mantenere l'intero soggetto a fuoco - quando è possibile, ovviamente!
Complessivamente la Nikon è leggermente avanti per quanto riguarda la messa a fuoco, specialmente siccome l'ottica (più complessa, come vedremo) contribuisce a una risposta leggermente migliore. In pratica l'auto focus è molto rapido in entrambi gli apparecchi e sbaglia raramente. Per mettere a fuoco in ambienti scuri, la Canon si aiuta con il flash, mentre la Nikon usa un'apposita luce. In entrambi gli apparecchi una lucetta vicina all'otturatore serve come indicatore del timer e per la riduzione dell'effetto occhi rossi quando si scatta con il flash. Con situazioni di luce minima entrambe le fotocamere non danno il massimo, con un piccolo vantaggio per la Canon, che vede leggermente meglio al buio - naturalmente se la vostra esigenza è di scattare spesso in condizioni di scarsa luminosità, vi basterà cercare un obiettivo più "luminoso".
Ovviamente l'autofocus si può disattivare, ma troverete che il piccolo mirino non offre grande accuratezza per la messa a fuoco manuale. La maggior parte degli utenti si affida all'autofocus, se siete tra quelli che preferiscono fare a mano, potete comunque affidarvi all'indicatore di fuoco nel mirino.
Le indicazioni fornite dal mirino della 350D sono complessivamente adeguate, sebbene la Nikon offra qualcosa in più, senza però creare confusione. Il grande vantaggio del mirino Nikon sono le linee della griglia ottica opzionale, attivabile via menù. Queste sono molto vantaggiose per chi si dedica a foto tecniche, o nel campo dell'architettura, e in generale sono un aiuto per giungere a una corretta inquadratura.
Entrambi i modelli offrono un'anteprima della profondità di campo, in modo da sapere cosa sarà a fuoco una volta scattata la foto. Basta premere un tasto per bloccare il diaframma all'impostazione desiderata.