Regole d'oro per uno sreaming wireless di successo

Nella prima parte di questo articolo, siamo rimasti sorpresi nello scoprire quanto una minima perdita di pacchetti dati possa pesantemente influenzare la riproduzione di un filmato in streaming. Armati delle conoscenze apprese, ci siamo attrezzati per scoprire se uno streaming video wireless di successo sia così tanto difficile da ottenere nella realtà

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a cura di Tom's Hardware

Regole d'oro per uno streaming wireless di successo

Con questo articolo non crediamo di aver svelato qualche oscuro segreto e chi di voi ha già esperienze di streaming via wireless è probabilmente d'accordo con noi. Dato che i produttori di dispositivi consumer per WLAN continuano a spingere su articoli basati sui 2.4GHz, immaginiamo ci sia ancora qualcuno là fuori che non ha recepito il messaggio: questi venditori stanno vendendo una "soluzione" che ha poche speranze di funzionare per una percentuale di clienti troppo grande.

Da questo esercizio abbiamo imparato che, contrariamente da ciò che pensavamo, la variazione della velocità non ha una grande importanza. Per "variazione" intendiamo quei picchi visibili nei grafici creati dagli script IxChariot, e di cui andiamo orgogliosi. Persino una variazione tra 10-20 Mbps non ha una grande importanza, ammesso che occupi un breve lasso di tempo (nell'ordine dei millisecondi). I "Dropout", dove la velocità della trasmissione crolla quasi fino a toccare lo zero per più secondi, sono ancora una brutta cosa e avranno effetti sulla riproduzione del vostro filmato.

L'altra sorprendente scoperta riguarda il modo in cui tutti i prodotti testati hanno automaticamente riservato la banda necessaria allo streaming video, pur avendo il QoS disabilitato. Questo effetto può essere dovuto alla natura del protocollo UDP, ma a qualsiasi velocità, rimane un grande vantaggio per qualsiasi streaming multimediale.

Tirando le somme, ecco alcuni punti chiave dello streaming:

  • La postazione che dovrà ricevere il contenuto dello streaming dovrà avere a disposizione una banda libera abbastanza ampia.

Potete utilizzare un'utility gratuita come iperf o jperf, per controllare l'ampiezza della vostra banda e ottenere un'indicazione più accurata rispetto che eseguire lunghe ripetizioni di ping o utilizzare misuratori di velocità inclusi in alcuni client wireless. Se non vi trovate bene con iperf o jperf (effettivamente necessitano di un po' di tempo per poter essere utilizzati efficacemente), continuate pure ad utilizzare il metodo ping; tenderà a fornirvi letture inferiori alla reale ampiezza di banda di cui disponete, ma è sicuramente meglio di niente.

Se utilizzate la vostra WLAN per altre attività, assicuratevi di eseguire i vostri test mentre le altre applicazioni sono in esecuzione, specialmente se richiedono sessioni di download.

  • Dovete avere un canale (abbastanza) pulito

Se vivete in un appartamento, un dormitorio o una zona in cui gli edifici sono particolarmente ammassati gli uni sugli altri, potete scommettere che ci sia qualcuno vicino a voi che stà utilizzando una rete wireless. L'approccio migliore per minimizzare le interferenze sarebbe studiare uno schema di allocazione dei canali con i vostri vicini. Cercare di "buttarli fuori" utilizzando potenziatori del vostro segnale wireless o dispositivi non propensi a rispettare le regole del "buon vicinato" non sono scelte consigliate, non ci guadagnerete molto e il vostro "Karma" ne pagherà le conseguenze.

Non scordatevi poi, le interferenze dovute a dispositivi non Wi-Fi, come i telefoni cordless, forni a microonde e dispositivi Bluetooth. Queste sorgenti possono produrre molti disturbi nel segnale, e tendono ad occupare una banda equivalente a più di un canale Wi-Fi.

Se non disponete di un canale a 2.4 GHz (11b/g) abbastanza pulito, la vostra migliore possibilità consiste nella migrazione al protocollo 802.11a (5 GHz). Sfortunatamente i costruttori sono più concentrati a gonfiare la fama dei propri prodotti 11n piuttosto che fornire soluzioni per un vero streaming. Preparatevi quindi ad iniziare la caccia al dispositivo migliore e non dimenticatevi di controllare su eBay.

Tenete bene in mente che non state cercando la perfezione, tutto ciò di cui avete bisogno, oltre a tenere ben lontani i telefoni cordless e i forni a microonde, è mantenere il segnale dell'Access Point più forte di quello delle WLAN che vi circondano. 20dB dovrebbero essere più che sufficienti, ma potreste anche cavarvela con meno. Investite 100 euro in un analizzatore di spettro Wi-Spy e sarete in grado di fare le misurazioni da soli.

Informatevi sulle richieste di banda per lo streaming dei contenuti da trasmettere

Per sapere di quanta banda avete bisogno prima di trasmettere un filmato in streaming, vi può bastare un investimento di 20 euro per un tool come Net Meter, e del tempo per effettuare prove di trasmissione su una connessione Ethernet. I filmati solitamente vengono codificati con bit rate variabili, perciò dovrete scoprire a quanto ammonta la richiesta di banda di picco, fattore che più facilmente provoca difetti nelle immagini.

  • Ricodificate se necessario

Se i picchi eccedono la banda a vostra disposizione, potete provare a ricodificare il filmato così che richieda meno banda. Molti codificatori hanno delle funzioni di limitazione della banda per assicurare che il file generato non ecceda un determinato limite. Ricordatevi però che una ricodifica potrebbe generare un video di qualità inferiore rispetto il formato originale. In questo caso, dovrete potenziare, o avvicinare ai client, il dispositivo che genera la banda.

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