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The Legend Of Zelda: Echoes Of Wisdom è un’inaspettata meraviglia | Recensione

Non chiamatelo spin off! The Legend Of Zelda: Echoes Of Wisdom è il nuovo capitolo canonico della saga ed è una meravigliosa sorpresa.

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a cura di Andrea Maiellano

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Non era semplice. Non era semplice per niente. Eppure Team Grezzo, già autori dello splendido remake di Link's Awakening (qui trovate la nostra recensione), è riuscito a portare a compimento una missione al limite dell'impossibile, ovvero realizzare il nuovo capitolo canonico di The Legend Of Zelda che non solo riprende la tradizionale formula isometrica ma è anche il primo ad avere come protagonista indiscussa la principessa Zelda. 

Se pensate che riuscire a eguagliare, e migliorare, Breath Of The Wild fosse già un'impresa ardua, immaginate per un istante come sia stato stato per un team come Grezzo, per quanto supervisionati da Eiji Aonuma, il ritrovarsi fra le mani la realizzazione di quello che, a tutti gli effetti, è il nuovo capitolo canonico della saga dopo Tears Of The Kingdom.

Un compito che, ve lo ribadiamo, è stato portato a termine in maniera encomiabile, visto che il team non solo ha dimostrato che gli Zelda isometrici hanno ancora moltissimo da dire, ma sono soprattutto riusciti a produrre un'opera che mescola tradizione, innovazione e quella continuità che da sempre fa da collante a una delle saghe più famose di Nintendo.

Una nuova timeline

In merito alla storia di The Legend Of Zelda: Echoes Of The Wisdom, non vogliamo anticiparvi troppo, visto che Grezzo è stato davvero abile nel rendere intrigante la narrazione fin dai primi minuti di gioco. 

Quello che possiamo dirvi, però, è che come da tradizione per la serie, ci troviamo in una nuova timeline, dove Link e Zelda non si sono mai conosciuti. Nella Hyrule che fa da scenario a Echoes Of Wisdom, degli squarci sono comparsi dal nulla, iniziando a inglobare intere porzioni del regno, con annessi i suoi abitanti. 

Come se questo non bastasse, dagli squarci che hanno devastato il regno, continuano a emergere senza sosta delle copie perfette delle creature che normalmente popolano i vari biomi di Hyrule e molte delle figure politicamente più importanti delle varie regioni, sono state sostituite con degli impostori dalle fattezze identiche.

Link è disperso e la principessa Zelda, per una serie di circostanze che non vi anticiperemo, è ricercata nell'intero regno, ritrovandosi a vagare come una fuggitiva alla ricerca di un modo per richiudere gli squarci e riportare la pace a Hyrule.

A supportare la principessa nella sua missione, però, giunge Tri, una piccola creatura luminosa che ha il potere di memorizzare, e riprodurre fedelmente, ogni oggetto o creatura con cui entra in contatto. La piccola Tri, inoltre, fa parte di una popolazione il cui potere permette proprio di chiudere gli squarci, anche se per farlo è necessario che molti di loro si raggruppino nel punto d'origine di questi ultimi e concentrino il loro potere.

Considerando che anche il popolo di Tri è caduto vittima degli squarci, alla piccola creatura non resterà altro da fare che unire le forze con Zelda per risolvere la situazione.

Laddove l'incipit di Echoes Of Wisdom non si distacca molto da quelli già visti nello storico passato della saga, è encomiabile come Team Grezzo sia riuscito a realizzare una nuova timeline per Hyrule dove tutti i dogmi che si sono succeduti nelle ultime decadi collimano perfettamente. 

Al netto dei personaggi di Link e Zelda, difatti, tutte le razze presenti nella Hyrule di questo nuovo capitolo sono le stesse viste nei capitoli precedenti della saga, con un occhio di riguardo per quelle enfatizzate in Breath Of The Wild e Tears Of The Kingdom, e presentano una mescola di caratteristiche chiave che rimandano sia al passato più recente, che a quello più remoto. Un esempio fra tutti? Gli Zora che in Echoes Of Wisdom sono divisi in Zora di fiume e Zora di mare, andando a proporre entrambi i design che la popolazione acquatica di Hyrule ha avuto nel corso di oltre tre decadi.

Ovviamente, visto che il diavolo è nei dettagli, anche se Link torna a indossare la sua celebre tunica verde, ha con se il mantello con cappuccio divenuto iconico negli artwork di Breath Of The Wild e Tears Of The Kingdom, così come, per tutto il regno di Hyrule, si potranno notare dettagli presi da questo, o quel, gioco, fusi perfettamente in un nuovo regno che riesce nell'obiettivo di risultare allo stesso tempo inedito e noto ai fan della saga.

Un insospettabile monster collector 

La scelta di far impersonare ai giocatori la principessa Zelda in Echoes Of Wisdom, è risultata perfetta per stravolgere le regole che da sempre muovevano i capitoli isometrici della serie. Non potendo servirsi costantemente di spada, scudo, arco, bombe e boomerang, la principessa dovrà sfruttare i poteri di Tri attraverso un bastone che le donerà proprio la magica creatura. Con questo strumento Zelda potrà memorizzare, e ricreare, praticamente ogni forma di vita, e non, presente ad Hyrule.

Una meccanica tanto semplice quanto perfetta per garantire al giocatore una libertà di approccio paragonabile agli ultimi capitoli in tre dimensioni della saga, visto che Zelda potrà sfruttare praticamente qualsiasi cosa per risolvere enigmi, per affrontare minacce e per esplorare Hyrule con una verticalità inedita fino a oggi. 

Vi serve distrarre un nemico? Vi basterà creare una giara da scagliare nel punto in cui vorrete farlo andare; dovete sconfiggere un avversario? Potete creare una roccia che Zelda potrà scagliargli addosso o, ancora meglio, schierare un paio di mostri che si occuperanno di lui; una parete rocciosa vi sembrerà irraggiungibile? Potrete creare un ragno che vi permetterà di arrampicarvi sulla sua tela come se fosse una corda da arrampicata improvvisata.

Ovviamente la possibilità di memorizzare, e successivamente riprodurre, gli elementi di Hyrule è solo la base di un gameplay che, con il proseguire dell'avventura, si stratificherà sempre di più, permettendo al giocatore di compiere qualsiasi azione semplicemente sfruttando l'ingegno e ponendo come unico limite la fantasia.

Già così, però, viene da se che Echoes Of Wisdom possegga un sotto-strato da "Monster Collector" che, in breve tempo, diventerà assuefacente, portando il giocatore a ignorare, parzialmente, la trama principale per il puro piacere di esplorare il regno e catturare ogni creatura possibile, in maniera tale da creare un esercito eterogeneo e capace di diventare la risposta per ogni problema.

Per bilanciare il tutto, evitando così di schierare un’armata di minion fin dalle prime fasi di gioco, ogni cosa che Zelda creerà con il bastone, avrà un costo (rappresentato da dei triangolini gialli) e inizialmente Tri disporrà solo di tre nuclei energetici, obbligando il giocatore a fare costantemente delle scelte su cosa realizzare, e in che ordine farlo, per risolvere gli enigmi o quali creature schierare per combattere contro i nemici più agguerriti. 

Ovviamente l’energia di Tri potrà aumentare con il crescere dell’avventura, permettendo così di espandere le possibilità offerte dal bastone, ma il rapporto costo/energia disponibile, non si rivelerà mai sbilanciato e molto raramente permetterà al giocatore di "rompere le dinamiche" a proprio vantaggio. 

Laddove questa scelta di gameplay ci è sembrata azzeccata per stravolgere completamente le regole degli Zelda isometrici, allo stesso tempo abbiamo poco apprezzato la decisione di sfruttare un menù “a scelta orizzontale” per selezionare cosa creare con il bastone di Tri. In più di un’occasione, vista la mole di oggetti e creature che la principessa potrà memorizzare durante il corso dell'avventura, abbiamo speso parecchi secondi a trovare cosa ci servisse.

Per quanto siano presenti dei sistemi per categorizzare il compendio, e sia anche possibile avere dei preferiti, rimane comunque un sistema troppo farraginoso e che, purtroppo, rompe leggermente il flusso di gioco in troppe occasioni per passare inosservato.

Come vi anticipavamo poc'anzi, la possibilità di memorizzare, e ricreare successivamente, è solo la base di un gameplay molto più stratificato. Con il progredire dell'avventura, difatti, Zelda potrà sfruttare il bastone di Tri per entrare in sincronia con oggetti e creature, facendo seguire a questi ultimi i suoi movimenti. 

Una meccanica immediata e semplice ma che permette, letteralmente, di ribaltare costantemente tutte le situazioni in cui ci si troverà, visto che Zelda potrà afferrare a distanza oggetti, creature e parti delle ambientazioni, per spostarle dove meglio crede. Questo vuol dire che si potranno gettare nemici nei burroni, rimuovere minacce acquatiche dai fondali marini per eliminarli comodamente sulla terra ferma e, ovviamente, risolvere enigmi ambientali spostando pezzi di scenario alla bisogna.

Se questo non fosse sufficiente, Zelda potrà anche sfruttare la sincronia inversa, finendo per essere lei a seguire i movimenti di oggetti, avversari e creature da lei stessa create con il bastone.

Questa possibilità si traduce in una pletora di approcci diversi per risolvere gli enigmi ambientali ed esplorare Hyrule. L'esempio più facile? Si crea un ragno, si entra in sincronia inversa con quest'ultimo e ci si lascia trasportare sulla cima della parete su cui si arrampicherà. Un fossato ci impedisce di proseguire? Si genera un uccello, si entra in sincronia inversa con lui e ci si lascia comodamente trasportare sull'altra sponda del dirupo.

Ovviamente non è finita qui, visto che, senza farvi troppe anticipazioni, Zelda acquisirà con il progredire del suo viaggio, nuove funzioni per il bastone di Tri, le quali le permetteranno, fra le altre cose, di riprodurre oggetti a distanza e di compiere altre azioni che vi lasciamo il piacere di scoprire.

Tutti questi aspetti, ovviamente, vanno a creare, strato dopo strato, un gameplay ricolmo di opzioni e che, come accadde con Breath Of The Wild e Tears Of The Kingdom, portano il giocatore a ritrovarsi fra le mani talmente tante opzioni da dimenticarsi addirittura quante cose possa fare.

Il tutto confluisce in un'esplorazione totalmente inedita per gli "Zelda isometrici", capace di offrire una tridimensionalità che si rivela essere un punto di svolta importante per questa tipologia di capitoli della saga.

L'eroe in tunica verde

Nintendo poteva fermarsi qui, ma ha deciso di fare all-in con Echoes Of Wisdom motivo per il quale, oltre alle meccaniche sopracitate, Zelda oterrà la possibilità di impersonare i panni di Link per un breve periodo di tempo, facendo letteralmente trasformare la principessa in una versione eterea, e decisamente potente, dell’iconico eroe di Hyrule. 

Questa meccanica, che vi lasciamo il piacere di scoprire come ottenere una volta che giocherete al titolo, è completamente dissociata dal bastone di Tri e permette a Zelda di combattere con scudo, spada, arco e tutta una serie di strumenti noti ai fan della serie, in maniera molto agile e letale, seppur per un breve periodo di tempo. 

La durata limitata della trasformazione in Link è migliorabile nel corso dell'avventura, così come il danno inflitto dalle varie armi a sua disposizione, ma per quanto questa meccanica permetta di dare quel piglio "maggiormente action" al tutto, l'abbiamo trovata leggermente sbilanciata, almeno in mano a chi con questa saga ci è cresciuto.

Trasformarsi in Link permette di infliggere molti danni in poco tempo, un aspetto che risulta davvero utile durante le fasi di danno contro i numerosi boss, e miniboss, presenti nel titolo, ma allo stesso tempo, potenziarne la durata, e i danni inferti, risulta molto semplice e si finisce presto per rischiare di abusare di questa trasformazione per uscire dalle situazioni più complesse.

Niente di male, sia chiaro, visto che questa meccanica si aggiunge a un ventaglio di opzioni davvero elevato, ma sarebbe stato meglio bilanciarla leggermente di più, in maniera tale che risultasse più complesso potenziarla o, molto banalmente, meno semplice ricaricare l'energia della trasformazione una volta esauritasi.

Una Hyrule incredibilmente densa

Echoes Of Wisdom è, a mani basse, il capitolo isometrico della serie più denso di cose da fare. Esplorare ogni angolo di Hyrule non richiederà poco tempo e portare a termine tutti i compiti secondari, scoprire ogni segreto, rinvenire ogni oggetto, o creatura, che si potrà memorizzare nel bastone di Tri e, semplicemente, completare il gioco al 100%, richiederà davvero tante ore (se rapportate alla durata media dei precedenti capitoli isometrici).

Portare a termina la storia ci ha richiesto una ventina di ore abbondanti, ma questo nostro tempo pecca di numerose sessioni dedicate all'esplorazione più pura. Il motivo è presto detto: ogni "quadrante" (se così possiamo ancora chiamarli visto che la telecamera segue in tempo reale i movimenti di Zelda) ha sempre qualcosa da offrire al giocatore. Che sia un micro-missione di salvataggio, una caverna da esplorare, un passaggio segreto che, solo in apparenza, sembra un semplice elemento di level design o una battaglia da portare a termine per aprire un forziere, più si esplora Hyrule e più la si vuole esplorare per carpirne ogni segreto. 

Se a tutto questo si considera il fatto che, analogamente ai capitoli in tre dimensioni, non appena si termina la prima porzione di gioco non ci saranno più vincoli nell'esplorare, ma basterà sapere quale creatura sfruttare per oltrepassare anche gli ostacoli più ostici, viene da se che si finisce per ignorare la storia principale per dedicarsi alla memorizzazione di creature e oggetti in giro per Hyrule.

Ovviamente, come da copione, Hyrule presenta tutti quegli aspetti che ci si aspetta da un capitolo isometrico della saga, con negozianti pronti a commerciare, improbabili bartender pronti a sfruttare gli ingredienti in nostro possesso per fare degli ottimi frullati, abitanti pronti a chiacchierare e un registro delle missioni opzionali che si riempirà molto rapidamente di compiti totalmente opzionali. 

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Il festival dei dungeon

Sia Breath Of The Wild, che parzialmente Tears Of The Kingdom, sono stati criticati per l'assenza di dungeon tradizionali (dove per tradizionale si intende "che seguano i canoni auto-dettati dalla celebre saga di Nintendo). Ecco, in Echoes Of Wisdom possiamo dirvi che ci saranno dungeon in abbondanza, ricolmi di segreti, sezioni in due dimensioni, mini-boss, creature da memorizzare e, ovviamente, chiavi grandi, chiavi piccole e mappe da reperire.

Tutti i dungeon sono lunghi, articolati, suddivisi non solo in più livelli ma persino ripartiti in diversi piani della realtà o, in alcuni casi, distribuiti in diverse aree di una regione. I boss, per quanto sempre fin troppo facili da eliminare, presentano diverse fasi e, ovviamente, abbracciano appieno il gameplay di Echoes Of Wisdom, permettendo al giocatore di batterli come meglio crede, al netto di aver capito le loro debolezze.

Insomma un ritorno in grande stile per uno degli elementi più attesi dai giocatori e che, mai come in questo caso, siamo certi che appagheranno appieno i fan di lunga data.

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Artisticamente adorabile

La scelta intrapresa da Grezzo con Link's Awakening fu già premiata unanimemente, visto che si sposa perfettamente con la natura "da diorama" dei capitoli di Zelda isometrici, ma in Echoes Of Wisdom è stata affinata, ed espansa, in maniera davvero encomiabile.

La mole di dettagli è enorme e la cura con cui tutti i biomi sono stati confezionati, differenziandoli fra di loro ma riuscendo allo stesso tempo a mantenere la planimetria armoniosa e coerente, è davvero incredibile. Lo stile "plasticoso" dei personaggi restituisce, in forma persino maggiore rispetto al remake di Link's Awakening, la sensazione di star giocando con un enorme diorama ricolmo di pupazzetti e quando si iniziano a schierare creature su creature, in un contesto da RTS all'acqua di rose, in spazi molto piccoli e ricolmi di muretti, giare e ostacoli di varie forme e dimensioni, l'impressione è la stessa di quando da piccoli si giocava con i pupazzetti, andando a stravolgere le regole del gioco per "far vincere i buoni".

Gli effetti di luce sono migliorati sostanzialmente dal remake realizzato precedentemente da Team Grezzo, così come sul versante tecnico sono sparite le importanti sbavature che lo adombravano. Echoes Of Wisdom gira a 720p/1080p (dipende se lo fruirete in mobilità o "docked") a 60 fps costanti, sono spariti i cali di frame rate durante le transizioni fra i vari quadranti e l'unica incertezza che abbiamo riscontrato, risiede in sporadici episodi di stutter quando l'area di gioco iniziava a essere troppo pregna di creature, personaggi ed elementi di corredo all'ambientazione.

Ovviamente, Echoes Of Wisdom, è completamente tradotto in Italiano, anche se non ci sono dialoghi recitati ma solo linee di testo. Infine, per quanto possa sembra un dettaglio di poco conto per molti, abbiamo davvero apprezzato il fatto che il gioco mantenga in memoria numerosi salvataggi automatici, permettendo di correggere eventuali errori, o di scegliere di intraprendere percorsi diversi per sperimentare con la progressione.

Voto Recensione di The Legend Of Zelda: Echoes Of Wisdom


9

Voto Finale

Il Verdetto di Tom's Hardware

Pro

  • Gameplay stratificato è che garantisce un'estrema libertà al giocatore

  • Sfruttare Zelda com protagonista è stato un toccasana per i capitoli isometrici della serie

  • Pregno di cose da fare ed estremamente longevo

  • Artisticamente delizioso

Contro

  • Il sistema di selezione di creature e oggetti risulta eccessivamente farraginoso

  • La trasformazione in Link risulta leggermente sbilanciata

Commento

Team Grezzo è riuscito a realizzare un capitolo isometrico di Zelda che non solo non sfigura di fronte ai recenti capitoli in tre dimensioni, ma riesce a infondere nuova vita a quella tipologia di episodi che si pensava non avesse più niente da dire ai giorni nostri. L'idea di sfruttare il personaggio di Zelda ha permesso di svecchiare drasticamente il gameplay, riuscendo a garantire una libertà di approcci all'esplorazione, e alla progressione, che mai ci saremmo aspettati di trovar in un episodio isometrico. Le nuove meccaniche di gioco sono perfettamente coerenti con le radici della serie e riescono a non far pesare il cambio di protagonista, riuscendo a dare il giusto spazio alla principessa che da il nome alla saga. Ci sono delle piccole sbavature, ma sono nulla in confronto alla meticolosità, e agli enormi valori produttivi, messi sul piatto da Team Grezzo. Ora, però, pretendiamo che Zelda diventi la protagonista più spesso... non fateci aspettare altre tre decadi per cortesia.

Informazioni sul prodotto

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The Legend Of Zelda: Echoes Of Wisdom

Il primo capitolo canonico della saga con la principessa Zelda come protagonista, sviluppato da Team Grezzo e supervisionato da Eiji Aonuma.
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