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Recensione

Shin Megami Tensei V: Vengeance | Recensione - Atlus e l'ossessione della riedizione

Una nuova riedizione da parte di Atlus di uno dei suoi titoli più riusciti, che però riesce a offrire un contenuto aggiuntivo che va oltre la mera raccolta

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a cura di Mario Petillo

Contributor

Atlus sta continuando a perpetrare quella che è la sua politica di riedizioni e riproposizioni dei suoi titoli più recenti. Persona 5 Royal ne è un esempio lampante, pensato proprio per arricchire e per fornire ai videogiocatori una versione completa di un videogioco nemmeno troppo vetusto, anzi tutt'altro. Se da un lato questa politica può sicuramente andare a impreziosire il parco giochi proposto da Atlus per i novizi, può rappresentare una fonte di scetticismo per i giocatori più navigati: perché acquistare un titolo al lancio se poi dopo qualche anno ne arriverà una versione completa? Questo rischia di diventare il cruccio principale della community videoludica. Intanto, però, al di là di queste considerazioni nemmeno troppo decontestualizzate, Atlus fa arrivare sul mercato Shin Megami Tensei V: Vengeance, che il 14 giugno ha fatto il proprio esordio su tutte le console attualmente disponibili e PC. Si tratta di una versione rivista e completa del quinto capitolo della saga magna di Atlus, pubblicato lo scorso 2021, 3 anni fa esatti. Vi raccontiamo cos'ha deciso di aggiungere il team di sviluppo in questo triennio.

Il ciclo della vendetta

La Tokyo post-apocalittica nella quale ci ritroviamo, di chiara ispirazione di Shin Megami Tensei III, ci chiama a scegliere il nome del nostro protagonista, convocato a doversi fondere con un demone, un Aogami, col quale darà vita a un Nahobino, un esemplare di creatura in grado di usare la Conoscenza e la Vita, i due elementi distintivi che fanno parte dei due mondi. La trama, in questa nuova versione, non muta in quello che è il Canone della Creazione, nome che viene affidato al segmento narrativo originale, quello che portava il giocatore a più di 100 ore di gioco per arrivare a completare i quattro diversi finali. Ora, con Vengeance, Atlus ha deciso di aggiungere un ulteriore segmento narrativo, una strada che prende il nome di Canone della Vendetta, da cui il titolo della riedizione. Composta da due finali, questa aggiunta permette di aumentare così i multiple ending a un totale di 6, dando accesso a questa strada sin dai primi minuti di gioco, senza dover individuare il luogo d'inizio specifico con fatica e con il rischio di dover arrivare a delle fasi avanzate del gioco (Elden Ring, stiamo parlando di te). 

A darci il benvenuto in questa nuova versione è una ragazza, Yoko Hiromine, alla quale dovremo prendere la mano e accettare di farci guidare in un luogo ignoto, che però impiega qualche ora per poter imboccare la strada inedita: per buona parte, infatti, lo script è il medesimo dell'avventura sperimentata nel 2021, per poi deviare andando avanti. I temi vengono affrontati con un fare molto più cupo, nonché maturo, proprio per rispettare quelle che sono le derivazioni figlie di un mood da Vendetta, accontentando quei giocatori che anelavano una storia molto meno naif di quella che ci è stata proposta tre anni fa. A conti fatti, il suggerimento che ci viene da dare ai nuovi giocatori, che decideranno di approcciare Shin Megami Tensei V soltanto con questa nuova edizione e non con la precedente, è di procedere direttamente con il Canone della Vendetta: le prime ore, come detto, sono praticamente uguali, ma la seconda versione acquisisce maggior valore dal momento in cui sarà possibile giovare di una scrittura più attenta a dei temi più duri e forti.

Non vogliamo tediarvi con preferenze che potrebbero sembrare soggettive, ma è abbastanza evidente che il lavoro svolto anche solo nella proposta delle Divinità della Vendetta è stato più certosino, per quanto molti comprimari continuino a soffrire di una semplicità contenutistica che sarebbe potuta essere corretta, come accaduto invece ad altri personaggi che giovano, in questa nuova edizione, di maggior attenzione e accortezza nella caratterizzazione.

Non solo trama

Ovviamente Vengeance non aggiunge soltanto una nuova diramazione narrativa, ma anche altri contenuti che ne aumentano il valore complessivo. Atlus ha deciso di agevolare l'esplorazione dell'ambiente di gioco, così da migliorare la quality of life: sono stati introdotti dei binari, le Ferrovie Magatsu, che permettono al protagonista di spostarsi rapidamente dalle estremità di una determinata zona, agevolando il raggiungimento di zone che prima non erano immediatamente raggiungibili. Questo significa non solo agevolare tante fasi di movimento, ma anche ridurre drasticamente quell'annoso backtracking dinanzi al quale eravamo soliti trovarci in determinati ambienti, con l'esigenza di completare delle sidequest che ci richiedevano di tornare sui nostri passi e camminare in maniera prolissa per svariati minuti.

L'Aogami, sempre per quanto riguarda l'esplorazione, ha la possibilità - grazie alla sua caratteristica demoniaca - di sfruttare una vista aerea che concede di studiare dall'alto la zona che ci circonda e controllare l'eventuale presenza di forzieri da aprire e oggetti da recuperare. Sono entrambe delle finezze, soprattutto la prima, che migliorano di tanto l'approccio a delle mappe molto vaste e a quella Tokyo post-apocalittica che ci si presenta dinanzi con l'esigenza di essere scandagliata in ogni anfratto per individuare quell'oggetto che, come in tutti i jRPG, potrebbe svoltarci la run.

Atlus ha poi deciso di alzare il level cap, portandolo a 150, ma anche di inserire il Covo dei Demoni, un'area dove è possibile darsi da fare con il social link e interagire con umani e demoni, per poter non solo apprendere informazioni aggiuntive - come capita in tutte le produzioni inerenti Shin Megami Tensei o Persona - ma anche di incrementare le affinità con i vari alleati, così da ottenere i bonus corrispondenti a ciò che farete, direte e con chi parlerete. Anche in questo caso saremo onesti nel dirvi che molti dialoghi risulteranno prolissi, come spesso capita in casa Atlus - soprattutto se pensiamo a Persona 5 Tactica che di recente ha esaltato la farraginosità di alcuni scambi dialettici tra i protagonisti. Da non sottovalutare, invece, dal punto di vista del combat system la possibilità di sfruttare le skill Magatsuhi, abilità che permettono di giovare della presenza di demoni della stessa famiglia ed elemento in campo e in grado di scatenare degli attacchi decisamente potenti, in grado di ottenere risultati abbastanza devastanti. 

La quality of life 

Infine, seguendo quella che è una novità che anche Square-Enix ha voluto introdurre nel proprio remake HD-2D di Dragon Quest III, si è deciso di dare al giocatore l'occasione di salvare più spesso la propria partita: nel menù è presente una voce che concede questa possibilità in ogni momento vogliate - proprio come accaduto anche, per esempio, in Final Fantasy VII Rebirth - e venire incontro a tutti i giocatori. Checché ne possano dire i puristi, quindi, che potrebbero essere infastiditi da questa semplificazione, i novizi saranno ben felici di sapere che non dovranno andare incontro a delle vicende molto spiacevoli che possano scatenare non poca frustrazione in caso di game over. In aggiunta a questo, attivando il DLC dedicato, totalmente gratuito, i giocatori potranno sbloccare il grado di difficoltà "sicuro", che permette di attivare un grado di sfida ancora più semplice rispetto a quello più basso. Insomma, tutte accortezze per far sì che Vengeance diventi più accessibile e più godibile anche a chi non è un hardcore: una direzione ben diversa, dal punto di vista politico, rispetto a Elden Ring. 

Chiudiamo la nostra disamina soffermandoci su quelle che sono le migliorie tecniche rispetto a tre anni fa, perché la versione PlayStation 5 che abbiamo provato ci ha permesso di apprezzare una risoluzione migliorata, ma anche di una stabilità del framerate importante, così da restare fluido sempre sui 60fps. Si sono ridotti anche i tempi di caricamento, per quanto non in maniera drastica, riducendo anche i pop-up negli ambienti più vasti, con un caricamento che adesso sembra molto più omogeneo. Anche in questo caso, quindi, un potenziamento sotto tutta la linea per Vengeance. Aggiungiamo, inoltre, che la versione Deluxe contiene tutti i DLC a disposizione della versione originale per Mitama, in grado di fornire dei bonus dal punto di vista di punti esperienza e valuta in-game, più degli scontri opzionali con demoni che - come di regola - verranno poi reclutati al termine della battaglia. 

Voto Recensione di Shin Megami Tensei V: Vengeance


8.5

Voto Finale

Il Verdetto di Tom's Hardware

Pro

  • Migliorata tutta la fase di esplorazione

  • Buone aggiunte contenutistiche

  • Nuovo segmento narrativo più coinvolgente

Contro

  • Se solo fosse uscito così 3 anni fa...

  • Alcuni elementi narrativi non sono eccezionali

Commento

Shin Megami Tensei V: Vengeance è un prodotto che ancora una volta dà ragione ad Atlus. Possiamo essere in totale disaccordo con il lavoro svolto in sede di riedizione e soprattutto con questa politica adottata dal publisher giapponese, che a distanza di qualche anno arriva a immettere sul mercato un prodotto migliorato di un qualcosa realizzato poco prima, ma alla fine non si può ammettere che Vengeance non sia figlio di un'ottima correzione di alcuni elementi eccessivi dell'originale. La quality of life migliora in maniera importante, così come la resa tecnica e grafica dell'intero prodotto. È chiaro che per chi ha già affrontato la prima esperienza nel 2021 potrebbe risultare fastidioso doversi calare di nuovo in una spesa del genere per scoprire cosa riserva il nuovo segmento narrativo, che per le prime ore tra l'altro ripercorre le medesime vicende già narrate in SMT V; per tutti gli altri, invece, questa è la versione alla quale rivolgersi, senza dubbio. Se solo fosse già uscita tre anni fa...
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