Lavorare nudi in sauna: la richiesta choc di uno studio di sviluppo porta a scuse pubbliche

Uno studio di sviluppo polacco è stato criticato per aver richiesto ai dipendenti di accettare sessioni obbligatorie in sauna.

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a cura di Giulia Serena

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Un caso controverso nel mondo dello sviluppo di videogiochi sta suscitando ampie discussioni riguardo i confini delle richieste lavorative: la Spectrum Studio, guidata dal direttore creativo Jacek Piórkowski, sta affrontando aspre critiche per aver richiesto ai suoi dipendenti di partecipare a sessioni obbligatorie in sauna.

La vicenda è emersa in seguito a uno scambio su LinkedIn divenuto virale con la designer narrativa Aleksandra Wolna, la quale ha rivelato di essere stata precedentemente contattata da Piórkowski. Tuttavia, lei aveva declinato l'offerta a causa di questa insolita richiesta.

La posizione controversa di Piórkowski è sorta durante un'interazione sotto un post in cui Wolna parlava della sua ricerca di lavoro. "Dopo aver fatto le mie ricerche su di lui e la sua compagnia, ho declinato educatamente per la storia della sauna," ha raccontato Wolna a Eurogamer. Lei aveva inoltre rivelato che la casa editrice All In Games, per cui many dei suoi colleghi lavorano, non pagava i dipendenti da sei mesi a causa di una "crisi finanziaria temporanea".

Difendendo la sua richiesta, Piórkowski ha cercato di spiegare il significato dietro queste sessioni di sauna, sostenendo di ricercare una piena immersione nel contesto che il loro nuovo videogioco intende rappresentare. Tuttavia, le modalità di questa "immersione", che in alcuni casi comprendevano la nudità per prevenire infezioni fungine dovute all'umidità, hanno - giustamente - generato malcontento e indignazione.

Il gioco a cui si riferisce il creative director prevede un protagonista "saunamaster" e combina elementi di titoli noti come Life is Strange, Final Fantasy, e altri, richiedendo quindi un'accurata rappresentazione dell'ambiente sauna.

Di fronte alle crescenti polemiche, Piórkowski ha rilasciato una dichiarazione ufficiale e un video sulla pagina LinkedIn dello studio per scusarsi con Wolna. Ha ammesso di poter aver usato parole inadeguate e di non aver chiarito adeguatamente le sue intenzioni, precisando che l'esperienza in sauna proposta ai candidati poteva essere effettuata senza la sua presenza e in gruppi divisi per genere.

Insomma, il dibattito scatenato da questa vicenda ha messo in luce la delicata linea tra le aspettative aziendali e il rispetto della privacy e della dignità dei lavoratori. Wolna stessa, pur accettando le scuse di Piórkowski, ha espresso rammarico per il fatto che la discussione si sia focalizzata quasi esclusivamente sulla sauna piuttosto che su questioni più ampie come il mancato pagamento degli stipendi da parte di All In Games.

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