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Elden Ring: Shadow Of The Erdtree è semplicemente maestoso | Recensione

Shadow of the Erdtree è finalmente arrivato e Myiazaki non ha mentito. Si tratta davvero dell'espansione più grande mai realizzata da FromSoftware

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a cura di Andrea Maiellano

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Voi non avete idea dell'invidia che sto provando, mentre scrivo questa recensione, per tutti quelle persone che giocheranno per la prima volta Elden Ring dopo l'uscita di Shadow of the Erdtree. Il motivo è molto semplice, dopo aver speso giorni all’interno del Regno Dell’Ombra che fa da scenario alla prima, e unica, espansione di Elden Ring, avrei voluto non aver mai sperimentato il senso di magnificenza offerto dal gioco base, in maniera tale da vedere la mia mascella rotolare per terra, nel senso letterale del termine, una volta realizzato quanto grossa, e pregna di cose da fare, sia questa nuova area.

Non che dopo aver speso, circa, 300 ore con Elden Ring la sorpresa sia stata tanto diversa, ma alcune sfumature, e ovviamente parte del senso di stupore, sono venute senz’altro meno durante le, quasi, 70 ore spese all’interno del Regno Dell’Ombra. 

Un monte ore che, però, non dovete considerare come indicativo dell’effettiva durata di questa enorme espansione. Nel mio specifico caso, non ho ancora finito tutto al 100%, limitandomi a portare a termine la storia principale, alcune side quest, le aree opzionali e, ovviamente, aver esplorato quanto più possibile il Regno Dell’Ombra alla ricerca di caverne, catacombe, forge e quanti più segreti possibile.

Prima di proseguire, però, voglio essere molto schietto con voi, in questa recensione potreste incappare in alcune anticipazioni sull’espansione, motivo per il quale, se non volete alcun tipo di spoiler, vi consiglio di guardare la video recensione che trovate qui sotto, la quale si limita a raccontarvi, in linea di massima, cosa cambia, cosa viene aggiunto e se Shadow Of The Erdtree sia davvero meritevole di essere giocato.

Oh Miquella, Gentil Miquella

Ve lo dico subito e senza mezzi termini, Shadow of the Erdtree è un'esperienza obbligatoria per chiunque abbia giocato Elden Ring o per chiunque deciderà di giocarlo per la prima volta nelle prossime settimane. Non solo perché contenutisticamente è indubbiamente mastodontico, ma anche perché a livello narrativo andrà a narrare una parte della lore del gioco, che fino a questo momento è stata solo teorizzata dalla community.

Come oramai saprete, per accedere a Shadow of the Erdtree, bisognerà aver battuto prima Radahn e Mohg; dopodiché si potrà interagire con il Bozzolo dell’Empireo per venire trasportati nel Regno Dell’Ombra. Qui si farà la conoscenza di una serie di guerrieri che stanno viaggiando alla ricerca di Miquella, seguendo un percorso delineato da delle croci di luce lasciate proprio dall’Empireo.

Pian piano che si avanzerà con la storia, scopriremo che i guerrieri con cui stiamo condividendo parte del viaggio, in realtà sono tutti di fazioni opposte e collaborano fra loro esclusivamente grazie a un’incantesimo lanciato da Miquella.

Il motivo per cui sia noi, che questo gruppo di condottieri, siamo stati convocati nel Regno Dell’Ombra, ovviamente non ve lo anticiperò ma sappiate che Miyazaki è stato in grado di orchestrare un comparto narrativo tanto intricato quanto perfettamente amalgamato alla storia base di Elden Ring e capace di chiudere parecchi quesiti che, nel gioco base, rimanevano misteriosamente senza risposta.

Questo aspetto, però, mostra anche il primo difetto, totalmente soggettivo per carità, che ho trovato in Shadow of the Erdtree. Si tratta di un'espansione che è pensata per espandere l’esperienza principale, innestandosi nel gioco base e diventando parte dell’immenso viaggio che il giocatore compirà. Quindi se avete già finito, e strafinito, il gioco originale, questo aspetto si andrà un po’ a perdere visto che il finale di Shadow of the Erdtree non è, ovviamente, appagante come quello che conclude il viaggio nel gioco base. 

Mi ripeto, questo è un difetto molto soggettivo, visto che a me non mi fanno impazzire le espansioni che, dopo anni dall’uscita del gioco base, si infilano dentro all’esperienza complessiva, preferendo maggiormente quelle esperienze che cominciano proprio al termine dei titoli di coda e che si possono avviare, liberamente, direttamente dal menù principale. In questo caso, voler rigiocare Shadow Of The Erdtree per prendere decisioni diverse, richiederà non solo di terminare la storia principale ma anche di ricominciare il gioco e soddisfare nuovamente i requisiti per accedervi.

Laddove in esperienze come la trilogia di Dark Souls, o anche Bloodborne, quest’aspetto era maggiormente gestibile, vista la durata minore, in Elden Ring, considerando l’immensità di entrambi i contenuti, potrebbero essere necessarie decine e decine di ore per prendere una decisione diversa, rendendo, di fatto, Shadow Of The Erdtree, rigiocabile esclusivamente da chi è davvero innamorato dell’opera ultima di Miyazaki.

La potenza è nulla senza controllo

Iniziando ad analizzare i contenuti offerti da Shadow of the Erdtree, l’aspetto più ovvio dal quale cominciare è senz’altro il nuovo sistema di livellamento, il quale si è rivelato ottimale per garantire una sfida appropriata sia ai nuovi giocatori che a chi ha già speso centinaia di ore con il gioco base.

Innanzitutto il livello del vostro personaggio all’interno dell’Interregno conta in maniera molto labile. È indubbiamente consigliabile essere almeno a livello centocinquanta, ma anche se avrete un personaggio al 200/250 la situazione non cambierà. Nel mio specifico caso ho fatto un paio di sperimentazioni per approfondire questo aspetto maggiormente ma ve ne parlerò fra qualche riga. 

Io ho iniziato Shadow of the Erdtree, con un personaggio a livello 307, in NG+. Per quanto riguarda la storia principale avevo soddisfatto i requisiti per accedere all’espansione, ma non ero ancora arrivato alla capitale. Non appena entrato nel Regno Dell’Ombra, ogni singolo nemico, al netto di quelli proprio più basici, mi trishottava, mentre i miei colpi sembravano non sortire lo stesso effetto che avevano nell’Interregno.

Questo perché, come vi anticipavo poc’anzi, il livello è, quasi, indicativo e per aumentare di potenza all’interno del Regno Dell’Ombra, avrete bisogno di due oggetti specifici da consumare nei Siti di Grazia: i frammenti dell’Albero Ombra e le Ceneri di Spirito Venerato.

I primi vi permetteranno di aumentare, indistintamente, tutte le caratteristiche offensive, e difensive, del vostro personaggio, mentre le seconde serviranno a rendere più efficaci le ceneri, o meglio, gli spiriti che evocherete attraverso le ceneri.

Salire di livello sfruttando questi due oggetti (che verranno ovviamente richiesti in quantità sempre maggiore con il progredire dell’avventura) aggiungerà un indicatore, esclusivo per il Regno Dell’Ombra e non presente nell’Interregno, che vi renderà via via più forti, allineando sempre di più le vostre statistiche a quelle del livello effettivo del vostro personaggio.

Se vi state chiedendo se sia possibile farmare come nel gioco base, e quindi riuscire a salire rapidamente di livello per affrontare con maggior facilità le sfide proposte da Shadow of the Erdtree, la risposta è: si e no. Entrambi questi oggetti sono reperibili in alcuni punti specifici della mappa, così come saranno sempre un drop garantito sconfiggendo alcuni nemici, e alcuni di essi sono raggiungibili senza affrontare troppe insidie in maniera tale da permettere di salire di livello fin dalle prime fasi dell’espansione.

A differenza del gioco originale, però, essendo questi consumabili limitati, non saranno tutti disponibili subito e quindi vi toccherà indubbiamente sudare per portare a termine Shadow of the Erdtree.

Bisogna dire, però, che per quanto sia un’espansione difficile, con scontri che sono tranquillamente paragonabili a quelli delle fasi finali dell’avventura principale, questa soluzione non solo favorisce tantissimo l'esplorazione ma presenta una progressione che non è mai scorretta nei confronti del giocatore, riuscendo a rendere ogni scontro realmente appagante.

Venendo, invece, all’esperimento che ho voluto fare per testare come funziona questo nuovo sistema di livellamento, sono entrato nel Regno Dell’Ombra, in New game Plus, con un personaggio completamente rotto, a livello 615 e con tutte le statistiche altissime e allineate.

Il motivo di tale abominio? Verificare se il livello del personaggio davvero non aveva valenza. In seguito al mio esperimento, però, vi posso dire che in realtà qualcosa cambia se si approccia l’espansione con un personaggio decisamente rotto.

Tutti i nemici, almeno fino a che non ho cominciato a salire di livello tramite le Benedizioni dell’Albero Ombra, mi trishottavano comunque, ma i danni che facevo erano decisamente maggiori, al punto che alcuni boss principali non riuscivano nemmeno a entrare “in fase”.

in pratica, affrontare Shadow Of The Erdtree con un personaggio “rotto” vi renderà, semplicemente, un Glass Cannon. I danni che farete saranno abnormi, ma allo stesso tempo, anche a livelli alti, se non terrete alta la guardia basterà la combo di un boss per eliminarvi senza ritegno. Interessante.

Al netto di questo esperimento, mi è piaciuto molto questo doppio sistema di leveling. È intelligente, realizzato bene e appagante. Non è mai eccessivamente brutale, non è mai sbilanciato e non è mai scorretto nei confronti del giocatore.

Nuovi modi per disseminare morte.

Quelle che invece ho trovato parecchio sbilanciate sono le nuove tipologie di armi. Tutte belle, ispirate e con dei moveset davvero ben congegnati ma, nella maggior parte dei casi, troppo sbilanciate a favore del giocatore.

Cercando di non anticiparvi troppo, posso dirvi che sono state introdotte numerosi nuovi archetipi di arma, che spaziano dalle doppie lame (che siano ricurve o semplici spade dritte), passando per i coltelli da lancio, fino a sfociare in una serie di guanti, e fasciature, che permettono al Senzaluce di affrontare corpo a corpo i vari nemici.

Tutte queste nuove tipologie di armi garantiranno altrettante tipologie di approcci inediti per i giocatori, rivelandosi sempre divertenti e con moveset, e weapon art, da studiare a dovere per disseminare morte artisticamente nel Regno Dell’Ombra.

L’unico problema è che, come vi accennavo, molte sono sbilanciate nei confronti del giocatore, diventando dei veri e propri “salvavita” capaci di farvi affrontare le minacce più ostiche in maniera molto più rilassata. Un’esemòio fra tutti? I coltelli da lancio che, oltre ad avere munizioni infinite, hanno una weapon art con gittata infinta, e pochissimo costo in termini di PA, capace di stordire per mezzo secondo gli avversari meno potenti, oltre che di farvi colpire i boss da praticamente ogni distanza.

Lo stesso discorso vale anche per le armi uniche, quelle reperibili scambiando le essenze dei boss od ottenibili eliminando degli invasori specifici, per i nuovi incantesimi e le nuove ceneri di guerra. Queste ultime, in particolare, presentano alcune offensive talmente forti, e facili da sfruttare, da risultare quasi ilari.

Ovviamente non è che tutte le nuove armi vi renderanno “immortali macchine da guerra”, così come è ovvio che, in pochissimo tempo dopo il rilascio di Shadow of the Erdtree, arriveranno le solite patch per ribilanciare tutte quelle armi che risulteranno “troppo forti”, ma è indubbio che se sfrutterete a dovere il nuovo armamentario a disposizione con l’espansione, almeno nel primo periodo post lancio, riuscirete ad avere quel vantaggio che potrebbe aiutarvi negli scontri più brutali.

Contenuto ma immenso

Se vi state chiedendo perché abbia tenuto per ultima l’analisi della nuova mappa introdotta con Shadow of the Erdtree, il motivo è molto semplice: è l’aspetto più bello, ma anche più esposto a piccole sbavature, dell’intera produzione.

Innanzitutto, per quanto riguarda le dimensioni, la superficie totale del Regno dell’Ombra è equiparabile a un quarto abbondante dell’intera mappa del gioco originale. Questo dato, però, può sembrare riduttivo, almeno fino a quando non si comprende quante attività siano state compresse al suo interno. 

Per quanto riguarda la questline principale, Shadow of the Erdtree non è un mostro di lunghezza. Se si ignora l’esplorazione, portare a termine la storia principale non richiede un numero mostruoso di ore, specialmente in virtù di una serie di Legacy Dungeon che, al netto della mole di segreti celati al loro interno, non spiccano per grandezza e, a parte uno, come dimensioni si avvicinano maggiormente al castello presente nella parte sud di Sepolcride.

Quello che sorprende, però, è la moltitudine di segreti nascosti praticamente in ogni angolo della mappa, la quantità di caverne, catacombe e forge che si possono rinvenire esplorando e la convoluta planimetria delle regioni che compongono il Regno Dell’Ombra.

A tutto questo si aggiungono, ovviamente, aree completamente opzionali, boss che girano a piede libero sulla mappa e una schiera di NPC con side quest tanto brevi quanto complesse da portare a termine. Insomma una miriade di contenuti racchiusi in uno spazio che solo, apparentemente, sembra di dimensioni contenute ma che è capace, così come le varie regioni del gioco originale, di rubare decine e decine di ore ai giocatori. 

Venendo alle sbavature che ho potuto riscontrare, per quanto possano sembrare molto soggettive, la prima è senz’altro il posizionamento dei Siti di Grazia, i quali in molteplici occasioni mi sono sembrati gettati in maniera casuale sulla mappa. Sia chiaro, non mi riferisco a quei “falò” posizionati davanti e dentro all’area del boss, quanto più a uno sparuto numero si Grazie che sembrano davvero gettate a casaccio sulla mappa, non tenendo in considerazione la progressione effettiva del gioco, rendendo alcune parti eccessivamente lunghe e altre, decisamente brevi. 

Allo stesso tempo, per quanto la verticalità raggiunta da alcune sezioni del Regno Dell’Ombra sia impressionante per come riesce a rendere profonda una manciata di metri quadrati, ho poco apprezzate alcune sezioni volutamente, o meglio artificialmente, complesse, le quali sembrano pensate esclusivamente per mettere alla prova i nervi del giocatore senza offrire una sfida, realmente, appagante.

Si tratta di sezioni molto brevi, e che si possono contare sulle dita di una mano, ma che odorano proprio di “difficoltà posticcia”, restituendo una sensazione straniante quando le si mette in relazione con l’ottimo level design che permea l’intera espansione.

Un aspetto che si può percepire anche durante un paio di boss fight, dove la moltitudine di “weapon art” scagliate dall’avversario, supera la soglia della “lettura del pattern”, sbilanciando leggermente l’esperienza finale e rendendola leggermente più frustrante e permeata da una difficoltà posticcia.

Se vi state domandando come mai non abbia accennato nulla in merito ai nuovi boss presenti in Shadow of the Erdtree, il motivo è molto semplice: al netto delle due boss fight dove ho percepito una difficoltà artificialmente elevata, si è sempre trattato di scontri incredibilmente coinvolgenti, ispirati e ben leggibili; capaci di risultare stimolanti a ogni tentativo e dannatamente appaganti quando vengono portati a termine vittoriosamente.

Quelli principali non sono tanti, ma sono tutti sorprendentemente ispirati sia per quanto riguarda il comparto artistico, che per quanto concerne le dinamiche degli scontri. Non temete però, a compensare i pochi boss principali, ci pensa una pletora di antagonisti opzionali capaci di farvi maledire la vostra voglia di esplorare il Regno dell'Ombra.

Per quanto riguarda i nemici che popoleranno la nuova mappa introdotta con l'espansione, ho particolarmente apprezzato che il riciclo di nemici già visti nel gioco base è stato molto limitato e che i "volti noti" sono sfruttati per lo più per offrire quel senso di continuità che se no sarebbe venuto immancabilmente meno.

Le nuove mostruosità, d'altro canto, sono tutte artisticamente meravigliose, così come i loro pattern d'attacco sono tutti diversi e ben leggibili. Ho apprezzato, infine, quella punta di fan service che FromSoftware ha voluto inserire, attraverso la presenza di alcuni nemici presi di peso dalla trilogia di Dark Souls e inseriti con la dovuta intelligenza, in modo tale da non risultare mai fuori posto, o semplicemente far gridare a "un'operazione risparmio", e riuscendo sempre a strappare un sorriso nostalgico ai fan di lunga data della software house.

… ma ha anche dei difetti

Venendo ai difetti considerabili “oggettivi” di Shadow of the Erdtree, sono tutti rinvenibili nel comparto tecnico dell’espansione. Pur trattandosi di semplici sbavature, piuttosto che dei veri e propri difetti, lascia comunque l’amaro in bocca constatarli dopo così tanti anni dall’uscita del gioco base.

Andando più nel dettaglio, e limitandoci alla versione per PS5, si tratta dei soliti stutter che erano già presenti in Elden Ring alla sua uscita, così come sono percepibili alcuni cali di frame rate nei momenti più concitati o in quelle situazioni ricolme di effetti quali fiamme, esplosioni, raggi di luce o, semplicemente, troppi nemici a schermo.

Per quanto riguarda la telecamera, invece, il discorso è decisamente diverso e inizio a pensare che non sia nemmeno più un difetto tecnico, quanto più un aspetto che FromSoftware sfrutta in determinate situazioni per rendere più difficile la vita dei giocatori.

Come da prassi, quando vi imbatterete in nemici molto grossi, e dannatamente rapidi, potrete dimenticarvi di essere supportati dalla telecamera, la quale deciderà di animarsi di vita propria e fare qualsiasi cosa in suo potere per impedirvi di leggere decentemente un pattern avversario o, semplicemente, di capire cosa stia succedendo nell’arena, condannandovi a morte certa.

Voto Recensione di Elden Ring: Shadow of the Erdtree


9

Voto Finale

Il Verdetto di Tom's Hardware

Pro

  • Contenutisticamente mastodontico

  • Level design sopraffino

  • Ottimo sistema di livellamento

  • Tante novità anche per il gioco base

Contro

  • Alcune sbavature tecniche che non avremo voluto ritrovare

  • Il nuovo equipaggiamento ha bisogno di essere bilanciato

Commento

Raramente diamo un voto a un’espansione. Quando lo facciamo è perché si tratta di un contenuto capace non solo di aggiungere decine e decine di ore al gioco base, ma anche di introdurre tutta un serie di novità capaci di mutare l’esperienza finale. Elden Ring: Shadow Of The Erdtree fa tutto questo e anche di più, proponendo ai giocatori non solo una trama che si amalgama perfettamente alla storia principale, ma soprattutto una serie di novità che, al netto del sistema di livellamento unico per il Regno Dell’Ombra, garantiscono nuovi approcci per affrontare l’avventura originale. Se a questo aggiungiamo un’impressionante mole di contenuti, una sfida appagante e un level design capace, in alcuni frangenti, di superare addirittura quello del gioco originale, viene da se come mai, al netto della manciata di difetti presenti al lancio, Elden Ring: Shadow Of The Erdtree sia una produzione imprescindibile per chiunque abbia amato il titolo originale e per tutti quelli che giocheranno Elden Ring nelle prossime settimane.

Informazioni sul prodotto

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Elden Ring: Shadow of the Erdtree

L'edizione Elden Ring: Shadow of the Erdtree è un bundle che include il gioco base, presente sul disco fisico, e l'espansione Shadow of the Erdtree, disponibile attraverso un codice riscattabile.
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