Incubo telefonico: azienda estera gli ruba il numero e lui riceve fino a 200 chiamate al giorno

AGCOM ha multato WIS Telecom per 240.000 euro. Il motivo? L'utilizzo improprio di risorse di numerazione italiane da parte di un utente straniero.

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a cura di Luca Zaninello

Managing Editor

Il 31 Luglio 2024, l'Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni (AGCOM) ha imposto una multa di 240.000 euro alla società WIS Telecom S.r.l.. La sanzione è stata deliberata a seguito della violazione delle normative italiane sulle telecomunicazioni, in particolare l'utilizzo improprio di risorse di numerazione italiane da parte di un utente straniero.

La decisione, presa dalla Commissione per le Infrastrutture e le Reti il 24 Luglio con la Delibera n. 23/24/CIR, evidenzia infrazioni agli articoli del Piano di Numerazione Nazionale, rispettivamente l’Art. 6, Comma 3 e l’Art. 3, Comma 1, che regolano l'uso dei numeri telefonici assegnati.

La violazione ha portato a disturbi significativi per un utente italiano

Un'indagine era stata avviata dalla AGCOM dopo che un utente ha lamentato di ricevere fino a 200 chiamate giornaliere da numeri sconosciuti, che affermavano di rispondere a chiamate emesse dal suo numero. Queste segnalazioni hanno rivelato l'uso del CLI Spoofing, una tecnica che altera l’identificativo del chiamante, rendendo il traffico telefonico di origine estera falsamente attribuito a questo numero italiano.

Inoltre, è emerso che WIS Telecom ha erogato servizi di transito internazionale a Voip Albano Sh.p.k., un operatore non autorizzato in Italia e non iscritto nel registro dei soggetti autorizzati in Albania. Questo ha permesso all'operatore straniero un uso illegittimo di numerazioni già assegnate ad altri in Italia, senza i necessari controlli di sicurezza.

Per questo motivo, la Commissione per le Infrastrutture e le Reti dell’AGCOM ha deciso di sanzionare WIS Telecom con una multa di 240.000 euro.

L'AGCOM, nel suo impegno a tutelare i cittadini italiani e la correttezza delle operazioni di telecomunicazione, ha intensificato le verifiche sulle attività sospette, collaborando con enti come la Guardia di Finanza e la Polizia di Stato. Queste azioni rientrano in un piano di interventi del Comitato Tecnico sulla Sicurezza delle Comunicazioni Elettroniche, che prevede anche il blocco delle operazioni illecite scoperte durante le indagini.

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