Nokia sta sperimentando nuovi metodi per la ricarica wireless. Il futuro di questa tecnologia, per Nokia, passa dalle onde radio e va ben oltre la ricarica domestica.
Gli esperimenti hanno mostrato che le onde radio, con dei prototipi, sono capaci di portare una potenza di 3,5 milliwatt. L'obiettivo è di arrivare a 50 milliwatt, che sarebbero sufficienti a ricaricare del tutto un telefono spento.
Le onde elettromagnetiche da cui attingere energia, inoltre, sono quelle che comunemente riempiono l'aria che ci circonda, e che trasportano i segnali televisivi, quelli dei telefoni cellulari, la radio FM e tanti altri tipi di comunicazione. Con il circuito giusto, sarebbe possibile sfruttare queste radiazioni per alimentare piccoli dispositivi.
I ricercatori hanno dato notizia del loro lavoro sul Nokia Conversation Blog, all'interno del quale potrete trovare più dettagli su come sia possibile ottenere energia dalle radiazioni elettromagnetiche di dispositivi senza fili, antenne telefoniche e apparati televisivi.
I responsabili, tuttavia, ci tengono a specificare che si tratta di esperimenti su prototipi, e che potrebbero passare anni prima di vedere applicazioni commerciali di una ricerca che coinvolge anche il famoso MIT, culla dell'innovazione tecnologica da molti anni.
Il concetto alla base delle ricerche è simile a quello su cui si basano i chip RFID, e punta convertire onde elettromagnetiche in elettricità, tramite due circuiti passivi. Al momento si sta lavorando per ampliare la gamma di frequenze dalle quali sarebbe possibile "assorbire energia", e si sta studiando lo spettro da 500 MHz ai 10 GHz.
Per ottenere i 50 milliwatt dell'obiettivo i ricercatori ritengono che il dispositivo dovrebbe agganciare un migliaio di segnali forti di varie frequenze. Per quanto lontana, questa tecnologia va nella direzione giusta, perché sfrutta tecnologie e infrastrutture esistenti per creare energia, con un approccio del tutto verde al consumo energetico.
In futuro, per esempio, potremmo avere dispositivi che si ricaricano, o mantengono la carica disponibile, semplicemente tenendoli in tasca, o lasciandoli appoggiati da qualche parte. Dovremmo ricaricarli molto meno frequentemente, e chissà che un giorno non si scopra una batteria virtualmente eterna, sempre che si abbiano onde elettromagnetiche a portata di (chip) mano.
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