Scoperta un'operazione di spionaggio in grande stile, forse ad opera del governo cinese, che nega tutto. Sarebbero al lavoro da due anni i pirati informatici di Pechino, e si sarebbero infiltrati in 1300 computer, in 103 paesi di tutto il mondo.
Secondo i ricercatori dell'Università di Toronto, che hanno scoperto i movimenti sospetti, sono state prese di mira le istituzioni più importanti del pianeta, ma non è stato possibile dimostrare che c'è davvero la Cina dietro a tutto, anche se i colleghi di Cambridge ne sono più che convinti.
L'operazione GhostNet (Rete Fantasma) è ancora attiva, anche se il console cinese di New York etichetta il tutto come "vecchie storie e vecchie sciocchezze". Certo, non ci aspettavamo che confermasse le teorie sull'attacco informatico più vasto mai realizzato, come si legge sull'articolo del NYT, che ha portato la faccenda alla luce.
La diffusione dei computer infettati da GhostNet. Ce n'è per tutti, come potete vedere.
Si tratterebbe di attacchi raffinati, capaci persino di attivare la webcam e il microfono, e usarli per spiare l'ambiente circostante. Affermazioni che lasciano spazio a legittimi dubbi, ma che destano preoccupazioni piuttosto serie.
Il coinvolgimento del governo cinese sarebbe, tuttavia, il risultato di un sillogismo da dimostrare: l'origine degli attacchi è in Cina, e siccome la rete è sotto il rigido controllo del governo, quest'ultimo "non può non sapere". Potrebbe, però, trattarsi della CIA, dei servizi russi, o persino di cittadini cinesi che hanno preso un'iniziativa indipendente, per quanto ne sappiamo.
L'indagine è nata su richiesta dell'ufficio del Dalai Lama, che voleva verificare la sicurezza dei propri computer. Ci sono già state conseguenze reali, con persone fermate alla frontiera tibetana, perché la loro attività sgradita era stata scoperta dal sistema, o incontri diplomatici boicottati dal governo cinese.
Il controllo totale delle comunicazioni non genera buone prospettive. Speriamo che inventino presto la Gravity Gun.
Uno scenario preoccupante, comunque lo si voglia vedere. Chiunque sia dietro questa rete di spionaggio, ha accesso ad informazioni riservate e, potenzialmente, potrebbe farne ciò che vuole, influenzando la politica mondiale in tanti modi diversi. Forse non è una forma di terrorismo, ma di sicuro va presa molto sul serio.