Il chip G80 di nVidia, il primo DirectX 10, ha avuto una vita lunga, tanto che ad oggi i possessori delle prime GeForce 8800 GTX e GTS non hanno motivi per cambiare scheda video. Sul finire dell'ottobre scorso, l'azienda di Santa Clara ha presentato G92, un core grafico che ricalca il G80, ma realizzato a 65 nanometri. Questo core si appresta a essere utilizzato nuovamente nella GeForce 9800 GT - che debutterà nel corso dell'estate - passando a 55 nanometri (non è chiaro se fin da subito, o in un secondo momento). Di fatto, il G92 è sul mercato da 8 mesi, ma potrebbe calcare le scene per un periodo ben più lungo: nVidia ha dichiarato che G92 starà sul mercato almeno per altri 6/12 mesi, portando la vita del chip a circa 1 anno e mezzo.
Per cui, presumendo che le prestazioni del chip G92 non possano essere incrementate più di quel tanto, le attuali 9800 GTX e l'imminente 9800 GT potrebbero rimanere sul mercato per diverso tempo. Questo stato di cose può avere moltipletici significati, come ad esempio la convinzione in casa nVidia di poter arginare l'ondata dei nuovi prodotti ATI abbastanza agevolmente, sia per quanto concerne le prestazioni che, soprattutto per quanto concerne i prezzi.
Il prezzo, quando la differenza prestazionale tra due schede video non è così elevata, è il fattore decisivo per molti utenti. Oggi nVidia, indubbiamente, può giocare di più con i prezzi dei propri prodotti rispetto a quanto è in grado di fare ATI, da cui AMD spera di ricavare quei profitti in grado di alleviarne le trimestrali. Perché se anche ATI per qualche ragione dovesse iniziare ad andare in perdita pesante, allora sarebbero dolori.
L'arrivo delle due schede della famiglia GeForce GTX 200, potrebbe essere quindi uno dei punti più alti dei prossimi mesi, in quanto nVidia si limiterebbe poi ad amministrare la situazione. In tutto questo, potrebbe esserci l'occasione per l'arrivo di una versione "Ultra" del modello GTX 280, oppure di una versione "castrata" della GTX 260 per tappare il buco nella fascia di prezzo tra i 299 e i 499 dollari. Insomma, nulla di eclatante.
Tutto ciò evidenzia come il settore delle schede video sia sostanzialmente stagnante e non vi sia più la lotta di qualche anno fa, con nuove famiglie di prodotti in uscita ogni sei mesi e in qualche caso, addirittura ogni tre (periodo intercorso dalla presentazione dalle X1800 alle X1900 di ATI). Chi ha avuto l'occasione di acquistare una scheda video di fascia medio-alta in questi due anni si può dire soddisfatto dell'investimento, perchè indubbiamente il suo acquisto sta durando molto più di quanto un tempo si potesse pensare.