PC Copilot+, tanto PC e poco Copilot, primo contatto con tanti dubbi

I PC Copilot+ con SoC Qualcomm Snapdragon X Elite sono tra noi, ma sembra che di "Copilot+" non ci sia proprio nulla. Cosa sta succedendo?

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a cura di Andrea Ferrario

Editor in Chief

Questa mattina è scaduto l’embargo sui Copilot+ PC, e il web è stato inondato di recensioni dei primi modelli. I più attenti avranno notato che qui, su Tom’s, non abbiamo pubblicato nessuna recensione. Come mai? Il motivo è che avrei dovuto occuparmi io della recensione, ma sono molto confuso su quanto è accaduto, e soprattutto la mia confusione è aumentata quando ho letto le varie recensioni di altre testate e i video degli influencer. Quindi ho deciso di non pubblicare la recensione e di andare più a fondo per dare delle risposte ai dubbi che ormai da qualche giorno mi assalgono.

Ora vi spiego meglio il mio pensiero, il motivo per cui ho deciso di non pubblicare la prova del notebook Asus che ho ricevuto e perché ritengo che questo sia stato un lancio molto freddo di una tecnologia che, almeno sulla carta, promette molto.

Cosa mi aspettavo

Quando Microsoft ha presentato, e mostrato durante il COMPUTEX e le settimane precedenti i Copilot+ PC (che, per la cronaca, oggi sono solo notebook, visto che non esistono processori per computer desktop compatibili), ha creato delle chiare aspettative. In questo articolo abbiamo descritto che cos’è un Copilot+ PC, le specifiche tecniche minime e le opportunità che offre. Guardando la presentazione, le demo e leggendo le notizie, l’idea che mi sono fatto è stata la seguente: stanno arrivando dei notebook con Copilot sempre a disposizione, a portata di click, e molte funzioni del sistema operativo saranno potenziate dall’intelligenza artificiale.

I Copilot+ PC avranno Copilot sempre a disposizioni e saranno arricchiti da funzionalità IA che girano in locale, senza bisogno di internet.

Ho bisogno di fare una ricerca o rispondere a una domanda? Clicco il pulsante Copilot e posso subito interagire con l’assistente AI, con la voce o scrivendo. Voglio generare un’immagine o del testo? Posso sfruttare Copilot, anche se internet non è disponibile. Insomma, tutto quello che oggi già posso fare, ma usando applicazioni o servizi specifici, con un Copilot+ PC potrò farlo a livello di sistema operativo, con la massima efficienza e senza bisogno di Internet, poiché i calcoli vengono effettuati a livello di NPU.

Il problema è che tutto ciò, oggi, non esiste. Almeno non ancora. Come mai? E perché sono uscite tante recensioni se tutto ciò non è disponibile? E soprattutto, perché nessuno ne parla e tutti si concentrano sul notebook e le sue caratteristiche, e poco sul fatto che sia un “Copilot+ PC”, cioè un rappresentate di una nuota tipologia di computer?

Il notebook Asus Vivobook S15

Senza farne segreto, Asus ha fatto un ottimo lavoro con il Vivobook S15, uno dei primi Copilot+ PC disponibili in Italia che, come detto, molte testate hanno recensito. Ho questo notebook in prova da diversi giorni, e sarei dovuto uscire anche io con la recensione, cosa che non ho fatto per i motivi che sto spiegando in questo articolo. Nonostante le ottime caratteristiche di questo notebook, trattandosi del primo Copilot+ PC, l’interesse di questa recensione è molto più rivolta a quello che un Copilot+ PC permette di fare, piuttosto che all’analisi sterile dell’hardware stesso.

Dopotutto scade l’embargo sui Copilot+ PC, le persone vogliono sapere in che modo questi dispositivi possono cambiare il modo di lavorare, quindi il mio obiettivo inizialmente era raccontare questa esperienza. Avevo anche pianificato un video, ma tutto è andato storto.

Nonostante questo prodotto fosse nelle mie mani da più di una settimana, le funzioni di Copilot+ erano inesistenti. A quanto pare Microsoft non ha rilasciato l’aggiornamento di Windows prima della notte appena passata, infatti durante la mattina la prima cosa che ho fatto è stata aggiornare il sistema operativo. Il notebook si è aggiornato all’ultima versione (sia firmware che OS), e purtroppo poco è cambiato.

Se devo recensire un Copilot+ PC, e non ci sono le funzioni di IA abilitate, che senso ha la recensione? Questo è il motivo per cui ho deciso di ignorare l’embargo, di fare domande ad Asus, Microsoft e Qualcomm, di sperare in delle risposte celeri (che, per ora, sono arrivate solo in parte), e di raccontarvi questa storia, che a mio avviso è molto più interessante rispetto alla recensione dell’ennesimo pezzo di hardware, così come praticamente tutti hanno fatto.

Dove sono le funzioni AI?

La domanda principale è “dove sono le funzioni d’intelligenza artificiale?”. Dove sono tutte quelle fantastiche funzioni che Microsoft ci ha promesso, che sono state pubblicizzate nei video e nella presentazione dei Copilot+ PC, che Nadella ha presentato come una rivoluzione non dissimile dall’arrivo di Windows 95? Non so darvi la risposta, ma posso dirvi che per ora non ci sono, e che a quanto pare è tutto legato a questioni di policy europee.

Dovete scusarmi se non posso essere più preciso al momento, il fatto è che le informazioni stanno arrivando in maniera frammentata, e non mancherò di aggiornare questo articolo non appena avrò informazioni ufficiali o, ancora meglio, non appena tutte queste funzioni promesse di Copilot+ appariranno in Windows con un nuovo aggiornamento. Già, perché andando a cambiare la lingua del portatile, e modificando dei file di registro è possibile migliorare la situazione, ma io voglio parlarvi da consumatore che acquista un prodotto, perché solleticato dalle promesse, arriva a casa, accende il notebook e non trova quello che si aspettava.

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In ogni caso, lasciatemi essere un po’ più preciso. Quando oggi si preme il tasto di Copilot sulla tastiera, anziché avviarsi Copilot si apre la finestra di ricerca, non differentemente da quello che succedeva prima dell’aggiornamento che avrebbe portato Copilot a portata di dito. Si può interagire con Copilot, ma come è sempre avvenuto nei mesi precedenti. La funzione di CoCreator, che permette di creare delle immagini interrogando l’IA, non funziona offline (e quindi, ancora una volta, funziona come ha funzionato prima dell’arrivo dei Copilot+ PC). La funzione di traduzione automatica dell’audio dei video o di quello che si dice nel microfono funziona, anche offline, ma funziona molto male: è lenta, sbaglia molte parole, alcune non le riporta nemmeno.

Altre funzioni mostrate nelle demo, come l’interazione con le varie immagini direttamente dal browser, non esiste. La funzione di super scaling non è quantificabile quanto a funzionamento e prestazioni.

Insomma, l’uso di un notebook Copilot+ PC oggi non è differente rispetto a ieri, perché le funzioni di AI non ci sono, o se ci sono funzionano male.

Le applicazioni AI di terze parti

Durante la presentazione sono state mostrate varie applicazioni di terze parti che facevano uso dell’AI. Niente da dire a riguardo, ma il loro funzionamento non è legato ai Copilot+ PC. Cioè, quelle applicazioni non sono nate e non sono state fatte per i Copilot+ PC; quelle applicazioni esistono da tempo e utilizzano l’AI. Sui notebook Copilot+ PC usano la NPU dei processori Snapdragon X, su altri PC usano la scheda grafica e sui processori Intel o AMD futuri useranno le NPU che integreranno.

Microsoft
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Quello che voglio dire è che se una persona oggi desidera acquistare un Copilot+ PC, lo vorrà fare perché vuole delle funzioni in più con cui svolgere le sue attività quotidiane, vuole avere Copilot sempre a disposizione con la pressione di un tasto, ad esempio. Perché le altre applicazioni e le loro funzioni AI si possono avere anche su altre piattaforme, e quindi non sono un motivo veramente valido per acquistare un Copilot+ PC oggi.

Il processore Snapdragon X

A questo punto potreste pensare che aveva ugualmente senso valutare le prestazioni del processore Snapdragon X, che è l’altra vera novità dei Copilot+ PC, semplicemente perché oggi è l’unico processore che è dotato di una NPU che soddisfa i requisiti di potenza richiesti da Microsoft. Se la pensate così, non sono totalmente d’accordo, poiché come ho detto all’inizio di questo editoriale credo che quello che la maggior parte delle persone vorrà sapere è “come un Copilot+ PC può fare la differenza” e non “quante prestazioni offre quel determinato processore”.

Soprattutto perché valutare oggi le prestazioni dello Snapdragon X è un semplice esercizio di stile che lascia il tempo che trova. Cercherò di spiegarmi, anche se sarà complicato mettere in parole di facile comprensione il mio pensiero.

La principale novità di Snapdragon X è il fatto che è basato su architettura ARM e, come sappiamo, il mercato dei notebook (e anche, soprattutto, PC) è ancora dominato dall’architettura x86 - escluso il mondo Apple. Quindi, la principale curiosità da soddisfare è “come va Windows con un processore ARM”, piuttosto che “quante prestazioni offre in più o in meno rispetto gli altri modelli di processori”- spiegherò fra poco il motivo. Non è il primo processore ARM a entrare in un notebook Windows, Qualcomm stessa ci aveva provato alcuni anni fa, e il risultato fu abbastanza deludente, se non dire disastroso. Oggi la situazione è cambiata? Si, ma c’è ancora tanta strada da fare.

Per quanto riguarda l’interazione con il sistema operativo non ci sono problemi, almeno non gravi. Nella prova dell’Asus non sempre il notebook si riprendeva velocemente dallo standby, a volte lo schermo renderizzava immagini solo in parte, ma questi sono tutti problemi che possono essere facilmente sistemati con un aggiornamento software.

Quello che pesa di più sul giudizio è il parco di applicazioni di terze parti, perché è qui che il mercato si divide: da una parte ci sono le applicazioni riscritte e ottimizzate per Windows su ARM, e vanno molto bene. Ottime prestazioni, veloci, stabili, nessun problema. Ad esempio DaVinci Resolve è una di queste. Dall’altra parte ci sono le applicazioni che invece funzionano tramite un layer di virtualizzazione (Prism), quindi vengono “adattate” dal sistema operativo per funzionare, e la situazione qui va dal “decente all’indecente”, e con “indecente” intendo che l’applicazione si blocca, crasha o addirittura blocca l’intero sistema operativo e richiede un reboot totale.

È in questa e per questa situazione che definisco l’effettuare dei benchmark su questa piattaforma un semplice esercizio di stile. Potete leggere i risultati dei benchmark sintetici, che come sappiamo non rispecchiano per nulla le prestazioni reali, e vedere che in un test sintetico il nuovo processore segna un punteggio che è il doppio o la metà rispetto un altro, ma questo non significa che con le applicazioni reali potete aspettarvi il doppio o la metà delle prestazioni. Soprattutto in questa situazione dove non solo si stanno confrontando processori basati su un’architettura differente, ma si vogliono anche mettere a confronto applicazioni differenti, il cui unico punto in comune è il nome.

Diverse applicazioni virtualizzate tramite Prism hanno problemi: sono lente, si bloccano e in certi casi bloccano tutto il notebook.

Sarò ancora più chiaro: oggi il problema è se la determinata applicazione è supportata e se funziona bene o male su un Copilot+ PC (con CPU ARM), e non è sapere se quel Copilot+ PC (cioè se la CPU Snapdragon X) è più o meno veloce di un altro notebook (magari con CPU x86). Perché basarsi su questi numeri vi può portare addirittura a una falsa verità, poiché ci si aspetta il doppio delle prestazioni, e poi nella vita reale quel determinato software è implementato male e non arriva nemmeno a un decimo delle prestazioni promesse dal processore in sé.

Possiamo fare il gioco del confronto dell’hardware, ma rimane unicamente un numero che oggi, nella valutazione di un Copilot+ PC con Snapdragon, dovrebbe venire solo dopo molti altri aspetti; tra questi, il primo è certamente la promessa di Microsoft di avere un sistema in cui l’IA è alla base, promessa che per ora non è stata mantenuta.

Valutare l’hardware è importante, ma non ora

Siccome non voglio essere frainteso, lasciatemi tornare su questo punto. Così come un cattivo software può mettere in crisi anche l’hardware migliore, un cattivo hardware può impedire a un software di esprimere tutto il suo potenziale. Quindi non voglio dire che testare a fondo un nuovo processore non sia importante, ma dico che bisogna farlo con cognizione di causa, e bisogna confrontare mele con mele, e oggi Snapdragon X, essendo la prima e unica piattaforma presente su una nuova classe di prodotti, non può essere confrontata nella maniera corretta. Quando domani avremo, assieme a Snapdragon, anche i processori Intel e AMD all’interno di Copilot+ PC, allora potremo confrontarli e fare tutti i benchmark che vogliamo, specialmente per quanto riguarda le funzionalità Copilot.

Allo stesso modo, oggi effettuare i test sui videogiochi lascia un po’ il tempo che trova. I test hanno mostrato prestazioni tiepide, e probabilmente nessuno si sarebbe messo a testare veramente i videogiochi su questi portatili se non fosse stato un punto acclamato da Qualcomm e Microsoft. Prestazioni limitate, l’intervento della super resolution è difficilmente valutabile, e molti titoli non sono compatibili e nemmeno si avviano.

Quindi, anche in questo caso, considerando che solo per la questione della compatibilità oggi sarebbe spregiudicato considerare un Copilot+ PC con Snapdragon come una piattaforma da gioco, questi test rimangono un esercizio di stile, poco utile.

E ora cosa succede?

Prima di tutto rimango in attesa di novità da parte di Microsoft, per capire come mai oggi sono disponibili dei Copilot+ PC che fanno poca differenza per quanto riguarda le funzioni AI. Se è solo un problema passeggero, se è per via dell’Europa e alcune sue norme stringenti, o se è stato solo un problema di aggiornamento software o incomprensione con i partner. Se quel tasto di Copilot si abiliterà mostrando Copilot, se CoCreator funzionerà senza Internet e quando tutte le funzioni IA mostrate saranno veramente disponibili.

Quando risucirò a dare una risposta a questa domanda, e riuscirò veramente a raccontarvi se un Copilot+ PC fa veramente o meno la differenza nella via quotidiana, allora mi concentrerò sugli aspetti più tecnici, anche se già in questo pezzo ho già raccontato molto di quello che potete aspettarvi in termini di esperienza nei vari campi applicativi. Stay tuned.

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