In Giallo | la recensione

In Giallo: impersonando una giovane detective degli anni '30, i giocatori risolveranno misteriosi delitti, tra ville, teatri decadenti e hotel di lusso.

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a cura di Roberto Richero

Amate i film, le serie tv o i libri basati su storie di investigazione? "In Giallo" potrebbe essere il gioco che stavate aspettando per mettere alla prova le vostre capacità deduttive! Come è facile intuire dal nome, si tratta di storie investigative in cui i giocatori collaborano interpretando Claire Harper, una giovane detective.

L’ambientazione è quella degli anni ’30, ma le location variano in funzione dello scenario: la prima è una ricca villa nobiliare nelle campagne scozzesi, la seconda è un teatro a Edinburgo mentre la terza diventa la esotica Luxor.

Come si struttura In Giallo?

In ogni capitolo i giocatori avranno a disposizione un dossier introduttivo, alcuni documenti e un mazzo di carte. Il dossier presenta l’introduzione alla storia, come Miss Harper è stata coinvolta e in generale un contesto temporale con date e luoghi. I documenti aggiuntivi possono essere mappe (tipicamente dove è avvenuto il delitto) ma anche altri supporti cartacei che forniscono informazioni su elementi della storia.

Infine il mazzo di carte rappresenta il vero e proprio strumento interattivo di gioco, nonché l’orologio virtuale che scandisce lo scorrere del tempo e l’unico mezzo con cui progredire… unitamente al nostro cervello.

Regolamento

I gioco si basa su una semplice meccanica: ogni volta che vogliamo intraprendere una azione, dobbiamo girare la carta corrispondente che svelerà una serie di informazioni, ulteriori azioni o addirittura veri e propri indizi. Le azioni che i giocatori possono svolgere si dividono in tre categorie: interrogare testimoni, esplorare luoghi e controllare indizi. La lista dei testimoni disponibili e dei luoghi visitabili è fornita dai documenti aggiuntivi: via via che raccoglieremo informazioni, si attiveranno nuove carte che andranno ad aggiungere la lista delle opzioni disponibili.

Le carte hanno anche due meccaniche aggiuntive di interazione: alcune presentano simboli specifici e forniscono quindi istruzioni aggiuntive per l’attivazione di carte speciali (ad esempio in una delle storie ottenendo due simboli “chiave” è possibile usare un passpartout); altre invece sono carte che permettono di interagire con elementi diversi del gioco (ad esempio in una delle storie era possibile richiedere l’assistenza del medico patologo per verificare diverse possibili armi del delitto e trovare quella corretta): sono infatti riportate sulle illustrazioni delle linee che, se affiancate ad altre carte, permettono di ottenere deduzioni o nuove informazioni utili alla risoluzione del caso.

Ruolo centrale dell’investigazione

Il gioco è stato progettato per concentrarsi sugli aspetti investigativi e deduttivi e non su meccaniche complesse. In tal senso sono state prese due importanti decisioni di design: la prima è il meccanismo di punteggio, la seconda è la quantità di informazioni presenti in tutte le carte.

Il punteggio è calcolato in funzione di una serie di domande, che variano di scenario in scenario: durante la partita è richiesto di fornire le proprie risposte e prima questo verrà fatto, più alto sarà il punteggio ottenuto. E’ sempre possibile cambiare le risposte, ma in quel caso il tempo della risposta originale non sarà calcolato. Quando si parla di velocità di risposta è importante notare la scelta volta a esaltare gli aspetti deduttivi: il tempo non è misurato infatti in minuti, ma in azioni svolte (carte girate); questo significa che i giocatori hanno tutto il tempo che desiderano per valutare ogni singolo indizio, senza fretta: l’importante è quindi scegliere bene le azioni da fare e in che ordine.

Un secondo aspetto riguarda le informazioni presenti nello scenario: i giocatori possono decidere di usare tutte le carte prima di dare le risposte e ancora ottenere un buon punteggio… questo perché le informazioni presentate non sono sufficienti a definire completamente tutta la storia e anche alla fine è necessario “collegare i puntini” per arrivare alle conclusioni corrette (scenari più difficili hanno ovviamente più elementi da dedurre).

Conclusioni

In Giallo è un bel gioco, ben strutturato, semplice ma allo stesso tempo coinvolgente e interessante. Le storie sono strutturate con attenzione e grande enfasi è data agli aspetti deduttivi (e quindi agli indizi). La struttura del gioco permette di giocare da soli o in compagnia, anche se il numero massimo indicato (sei giocatori) potrebbe comportare qualche problema di partecipazione a giocatori un po’ più “riservati”. Sicuramente un must have per tutti gli appassionati del genere.

Materiali

In Giallo si distingue da alcuni dei titoli “one shot” per due aspetti relativi alle scelte dei materiali: in primis non prevede la distruzione o comunque il danneggiamento dei materiali presentati. Il secondo aspetto è la qualità del materiale: l’interno della scatola è sagomata, le illustrazioni sono molto curate e di qualità, le carte sono di ottimo cartoncino e sono enormi. Tutti i documenti aggiuntivi sono stampati con cura su cartoncino lucido e, nella loro semplicità, sono esteticamente curati sotto ogni aspetto. Le soluzioni sono chiuse in buste di carta pesante marroncina che fa molto anni ’30. Tutto il comparto stilistico, dalla scelta dei caratteri del testo alle grafiche, sono intonate al periodo storico e forniscono un elemento importante nella costruzione della sensazione generale del gioco e dell’ambientazione.

Gioco indicato per

In Giallo è assolutamente indicato agli appassionati del genere investigativo e rappresenta un titolo di buon livello con cui mettersi alla prova. In generale la bassa complessità delle meccaniche e la versatilità su numero ed età dei giocatori, lo rendono adatto a chiunque voglia provare un gioco one shot (per tre) di tipo investigativo.

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