Telecom Italia Cubovision e IPTV: abbiamo sbagliato

Telecom Italia ha rotto il contratto di fornitura con Telecom Italia Media, rimettendo in discussione il modello di business di Cubovision. Oggi l'idea è di passare da una piattaforma di Broadband TV tradizionale a una piattaforma di contenuti on demand.

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a cura di Dario D'Elia

Telecom Italia ha deciso di rescindere il contratto di fornitura contenuti con Telecom Italia Media, di fatto certificando il flop epico della sua IPTV e di Cubovision. Il Consiglio di amministrazione dell'azienda ieri ha deliberato di procedere "alla risoluzione del contratto di Content Competence Center con Telecom Italia Media, in essere dal 2007". Si trattava della fornitura di attività editoriali riguardanti "l'ideazione, la progettazione dei palinsesti, la ricerca e l'acquisto dei Contenuti Media" destinati alla fruizione sulle diverse piattaforme televisive online.

La motivazione di questa inversione di marcia si deve, stando al comunicato ufficiale, alla decisione di rivoluzionare il modello di business adottato: passare quindi "da una piattaforma di Broadband TV tradizionale a una piattaforma di contenuti on demand". 

Cubovision

"La congruità dell'entità dell'indennizzo (concordato in 20,5 milioni di euro) è stata confermata da apposito parere rilasciato da un valutatore esterno indipendente, individuato di comune accordo tra le parti", conclude il documento ufficiale.

In pratica le previsioni di espansione del settore sono state disattese non solo a causa della rinnovata competizione delle piattaforme Pay TV di Sky e Mediaset, ma anche per scelte strategiche errate.

Tutti gli italiani conoscono bene ad esempio il clamoroso flop di Cubovision. Presentato in pompa magna nel 2009, a distanza di un anno già era protagonista di una querelle legale con il suo fornitore. Passata la burrasca avevamo scoperto che si stava preparando un rilancio, fissato per fine 2010/inizio 2011. E infatti a dicembre c'è stata la sorpresa: Telecom ha rimandato i 100 Mbps in sei città per problemi burocratici (una frottola, che vi spiegai ai tempi) e ritirato fuori dal cilindro il Cubo. 

"Siamo impegnati in questo progetto, anche se ha avuto qualche difficoltà perché essendo nuovo ha avuto problemi di funzionalità", diceva Bernabè. "[…] è ora pronto per essere commercializzato e in grado di garantire una qualità straordinaria dello streaming video e dello stesso digitale terrestre".

La fibra di cotone, nella cavetteria telefonica, è chic

Dopodiché nessuno ha più sentito parlare del gingillo, se non quando Bernabé nell'aprile scorso ha lanciato l'ennesima bomba: che ne dite di Mediaset e Rai su Internet grazie a Telecom Italia? Secondo più fonti sarebbero state avviate trattative, il cui esito però non è mai stato svelato.

Che il tutto si sia arenato al solo sentir parlare di Cubovision? Non credo. A mio parere è più probabile che i dirigenti televisivi abbiano domandato con quale rete in fibra Telecom pensasse di veicolare i servizi IPTV. "Fibra? Ma guardate che il cotone l'abbiamo eliminato da un pezzo dai cavi telefonici", avrà magari risposto qualcuno.

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