Il report annuale di InfluenceMap sulle lobby per il clima ha collocato Toyota al vertice della lista delle case automobilistiche meno impegnate nella lotta contro il cambiamento climatico. Secondo il report, non solo Toyota ha ottenuto il peggiore punteggio di tutte le case automobilistiche anche per quanto riguarda il piano per la produzione di veicoli elettrici entro il 2030, classificandosi al terzo posto a partire dal basso.
InfluenzeMap valuta le azioni delle case automobilistiche e delle aziende del settore in base alla loro attività di lobbying per influenzare le politiche climatiche. Questo include non solo i piani aziendali riguardanti i veicoli elettrici, ma anche l'eventuale ostacolamento delle iniziative governative volte a mitigare l'inquinamento atmosferico.
New @InfluenceMap analysis of 15 of the world’s largest #automakers shows lobbying is putting global climate targets at risk
— InfluenceMap (@InfluenceMap) May 14, 2024
🚘14/15 advocated against at least one policy promoting #EVs
🚘3/15 will produce enough #EVs to hit the @IEA 2030 targethttps://t.co/paJsxMHzmO pic.twitter.com/aJOC41WuiJ
Tesla ha occupato la prima posizione nella classifica, ma il suo impegno è stato giudicato solo sufficiente, ricevendo un punteggio "B". Altre case automobilistiche come Ford, GM, VW e Mercedes hanno ricevuto una menzione per le loro sporadiche azioni positive, ma nessuna ha raggiunto un punteggio soddisfacente. Le case automobilistiche giapponesi si sono tendenzialmente distinte per la loro bassa performance, con Nissan che rappresenta l'eccezione, sebbene non abbia ancora ottenuto un voto positivo.
Quanto ai piani di produzione, solo tre delle quindici case automobilistiche analizzate si sono impegnate per allinearsi all'obiettivo dell'Agenzia Internazionale dell'Energia di avere il 66% dei veicoli elettrici entro il 2030, essenziale per limitare il riscaldamento globale. Questo è significativamente al di sotto della soglia necessaria per affrontare efficacemente il cambiamento climatico.
Toyota, nonostante non sia l'ultima nella classifica dei piani di produzione, continua a detenere il triste primato di essere la peggiore casa automobilistica in termini di iniziative per il clima, mantenendo questa posizione discutibile da diversi anni. La persistente attività di lobbying negativa sul clima è sempre stata motivo di preoccupazione, evidenziando la necessità di un cambiamento drastico nelle politiche aziendali e nell'approccio alla sostenibilità ambientale.