Il parco circolante italiano è sempre più vecchio, servono incentivi migliori

L'età media sfiora ora 13 anni, con una grossa fetta di mercato che rientra nella categoria Euro 0-3.

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a cura di Luca Rocchi

Managing Editor

L'Automobile Club d'Italia (ACI) ha reso noto attraverso il suo Annuario Statistico alcune cifre chiave che caratterizzano l'attuale scenario automobilistico nazionale, evidenziando tendenze e dati di rilievo che meritano attenzione. Tra le informazioni più significative emerge un dato preoccupante: l'età media delle auto che popolano le strade italiane si avvicina ai 13 anni. Un incremento notevole rispetto all'anno precedente, con le autovetture che raggiungono ora una mediana di 12 anni e 10 mesi, segnando un aumento di quattro mesi in solo un anno.

Circolano auto sempre più vecchie e inquinanti, serve un vero incentivo all'acquisto
Una porzione rilevante del parco auto italiano, circa il 25%, rientra nella categoria Euro 0-3, ovvero veicoli vecchi di almeno 14 anni, sottolineando così una persistente presenza di automobili più inquinanti e meno efficienti sulle strade. Un ulteriore elemento di interesse è rappresentato dall'aumento numerico complessivo delle vetture, con un totale che sfiora i 41 milioni, ben 700.000 in più rispetto al dato precedente. Questa crescita porta il rapporto autovetture per abitante a toccare quota 693 ogni 1000 residenti, un indice che evidenzia una densità automobilistica tra le più elevate in Europa.

Analizzando il mercato più da vicino, l'ACI fa notare che le iscrizioni al PRA del periodo preso in esame si attestano a poco meno di 1,6 milioni, un aumento del 18% rispetto all'anno precedente. Nonostante questo incremento, il volume resta inferiore sia ai picchi registrati nei primi anni 2000 che ai numeri precedenti la pandemia di COVID-19. Eliminando dal conto le radiazioni, che ammontano a meno di 1 milione — il livello più basso dal 2000 a oggi —, emerge una netta crescita della domanda, con circa 600.000 unità in più.

Questo fenomeno contribuisce a incrementare ulteriormente il numero delle auto circolanti. Inoltre, è interessante notare che l'età media dei veicoli radiati l'anno scorso si attestava a 18 anni e sei mesi, segnalando un lieve aumento rispetto al periodo precedente. Dal lato del mercato dell'usato, si rileva una crescita dei trasferimenti di proprietà, che superano i 2,9 milioni di unità, facendo segnare un +7%. Il rapporto tra vendite di auto usate e nuove iscrizioni si posiziona a 1,84, mostrando una leggera diminuzione rispetto al valore di 2,04 del 2022.

Un altro aspetto che emerge con forza dall'annuario è l'incremento della spesa degli italiani per l'auto, che nel 2023 ha superato i 159 miliardi di euro, con un aumento del 7,9%. Tale spesa si distribuisce in 49 miliardi dedicati all'acquisto e all'ammortamento delle auto, 42 miliardi spesi in carburante e oltre 28 miliardi destinati alla manutenzione e alle riparazioni. La spesa media annuale per automobilista si attesta dunque a poco meno di 3.900 euro, segnando un incremento di 200 euro (+6,1%) rispetto all'anno precedente.

La situazione sembra chiara, finché non ci saranno degli incentivi validi capaci veramente di svecchiare il parco circolante e venire incontro alle esigenze dei consumatori, così da contrastare anche il continuo aumento dei prezzi sul nuovo, difficilmente cambierà rapidamente la situazione. Discorso analogo anche per l'elettrico che fatica ancora a prendere le giuste quote di mercato, sia per il prezzo di acquisto sia per l'infrastruttura.