Niente accordo UE-Cina sui dazi EV. Inizia la "guerra" commerciale?

UE-Cina ancora al lavoro per trovare un accordo sulla controversia dei dazi sui veicoli elettrici importati. Si cerca una soluzione

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a cura di Tommaso Marcoli

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L'Unione Europea e la Cina intensificano gli sforzi per risolvere la disputa sui veicoli elettrici cinesi. Durante un incontro tenutosi giovedì a Bruxelles, il commissario europeo per il commercio Valdis Dombrovskis e il ministro del commercio cinese Wang Wentao hanno concordato di intensificare i colloqui per trovare una "soluzione compatibile con le regole del WTO".

La Commissione Europea accusa Pechino di sovvenzionare la propria industria di veicoli elettrici, danneggiando i concorrenti europei. Per contrastare questa pratica, Bruxelles ha proposto dazi aggiuntivi dal 7,8% al 35,3% sulle importazioni di EV cinesi, che si aggiungerebbero all'attuale tariffa del 10%. Queste misure, se ratificate dagli Stati membri entro novembre, resterebbero in vigore per cinque anni.

La Cina spinge per una soluzione negoziata

Nonostante pubblicamente definisca l'indagine dell'UE un "atto di nudo protezionismo", la Cina sta privatamente cercando una soluzione negoziale. Come ritorsione, Pechino ha avviato controlli sulle esportazioni europee di prodotti come carne suina, brandy e latticini.

L'incontro di giovedì ha portato alcuni progressi, con entrambe le parti che si sono impegnate a riconsiderare l'idea di price undertakings - un meccanismo che consente alle aziende di aumentare i prezzi di esportazione per evitare dazi anti-sovvenzioni.

Nel frattempo, la Cina ha intensificato la sua attività di lobbying all'interno dell'UE, puntando a convincere Stati membri chiave a votare contro i dazi. L'Ungheria si oppone fermamente, mentre la Germania, sotto pressione del suo settore automobilistico, sembra orientata a non sostenere le tariffe. La Spagna, inizialmente favorevole, ha sorpreso Bruxelles chiedendo un ripensamento della proposta.

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